Parto epidurale, le procedure della ASST Vimercate

Parto analgesia: con il trasferimento nella nuova struttura, l’offerta degli anestesisti dell’Ospedale di Vimercate si è articolata e ampliata ulteriormente, coprendo sette giorni su sette, anche nelle ore...

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Parto analgesia: con il trasferimento nella nuova struttura, l’offerta degli anestesisti dell’Ospedale di Vimercate si è articolata e ampliata ulteriormente, coprendo sette giorni su sette, anche nelle ore notturne.

“Negli ultimi tre anni – ricorda Giorgio Gallioli, direttore del Dipartimento di Emergenza e Urgenza e capo anestesista – abbiamo effettuato una media di circa 210 partoanalgesie all’anno, soddisfacendo quindi tutte le richieste fatteci dai colleghi ginecologi che sono le figure professionali deputate a decidere se vi siano o meno gli estremi per iniziare una parto analgesia”. A Carate (il servizio, negli ultimi tempi, è garantito dalla struttura di Anestesia, diretta da Massimo Canella, dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 18.00) le procedure sono state, nel 2018, 470: dal 1996, anno in cui si sono introdotte, ne sono state effettuate ben 6.682. A livello aziendale, l’anno scorso, con 2821 parti, il dato di accesso all’epidurale si attesta attorno al 24% dei parti complessivi.

Come accedervi? E’ necessario partecipare, intanto, ad almeno uno dei due corsi che vengono tenuti mensilmente in ASST; uno è all’interno del corso pre-parto e si effettua un sabato mattina al mese, mentre il secondo si tiene nel tardo pomeriggio del primo giovedì di ogni mese. Alla fine delle due sedute, le donne devono compilare e sottoscrivere una serie di documenti da consegnare, successivamente, in Ostetricia per potersi sottoporre alla parto analgesia.
“Sempre durante i corsi, alle donne portatrici di particolari patologie (malattie cardiache, problemi di coagulazione, etc.) viene spiegato – aggiunge Gallioli – che abbiamo la necessità di valutarle prima dell’evento parto. Per questo sono attivi due ambulatori dedicati presso i quali è possibile effettuare una valutazione anestesiologica al fine di decidere anticipatamente se si può mettere in atto o meno la procedura”.

“I ritorni di estrema soddisfazione ricevuti da tante donne che e che ci hanno poi confessato che erano talmente terrorizzate dal dolore dell’evento parto al punto tale di avere il timore di non riuscire a sopportarlo, ci hanno spinto – chiosa il Direttore di Dipartimento – a continuare sulla strada iniziata tanti anni fa seppur a costo di qualche sacrificio in più da parte nostra”.

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