MONZA Il principio di fondo è la ricerca di un miglioramento continuo e rispondere ai bisogni delle donne in attesa. Obiettivo che la Struttura complessa di Ostetricia, guidata dalla prof.ssa Anna Locatelli, persegue ogni giorno anche grazie ad iniziative quali “Nascere al San Gerardo”, incontri aperti alle future mamme e alle loro famiglie, durante i quali gli operatori dei reparti di Ostetricia-Sala Parto, Neonatologia, Anestesia e dei Consultori presentano l’organizzazione del percorso nascita sul territorio e in Ospedale e ascoltano le loro domande. All’ultimo incontro, pochi giorni fa, erano presenti quasi cento persone. Un successo quindi, testimoniato quotidianamente in Ostetricia grazie al grado di soddisfazione delle pazienti.
La Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori ha infatti partecipato allo studio “Indagine sull’assistenza in gravidanza: il vissuto delle donne” condotto dal Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in 18 Centri Nascita italiani che offrono cure di alta qualità con lo scopo di migliorare gli esiti di salute durante il percorso nascita e di valutare la qualità percepita dalle donne in attesa, dalla visita preconcezionale ai primi tre mesi di vita del bambino. Al progetto ha preso parte un campione di 320 donne (delle 3642 totali) che hanno partorito presso l’ospedale San Gerardo di Monza. Per la raccolta delle informazioni sono stati somministrati due questionari: il primo durante il ricovero in ospedale dopo il parto, prima del rientro a casa; il secondo a tre mesi dalla nascita del bambino, tramite un’intervista proposta da personale in formazione.
“La gravidanza, il parto e il periodo postnatale – sottolinea la prof.ssa Locatelli – originano dalla naturale capacità della donna di vivere l’esperienza della nascita. Il vissuto di questi eventi pone le basi per creare la salute successiva della mamma, del bambino e delle intere famiglie. La letteratura scientifica ci dice che la presa in carico da parte di un’ostetrica in un modello di continuità assistenziale è una cura di qualità e si associa a esiti rilevanti per la salute della mamma, del feto e del neonato. In particolare chi ha ricevuto cura continua da parte di un’ostetrica, ha una maggiore probabilità di avere un parto per via vaginale, maggior probabilità di ricorso a metodi di contenimento del dolore non farmacologici, una maggiore soddisfazione dopo il parto e un minor ricorso a interventi inappropriati e riduzione del tasso di episiotomie (l’incisione chirurgica del perineo per facilitare il parto) e parti operativi”.
Così è accaduto per le 320 donne intervistate presso il San Gerardo dove la quasi totalità, pari al 99%, ha avuto modo di ricevere un supporto continuativo da parte dell’ostetrica durante il travaglio e il parto, “a dimostrazione che l’ostetrica rappresenta la figura professionale di riferimento durante l’evento nascita nel nostro ospedale”, prosegue la professoressa.
Alcuni dati emersi dai questionari: rispetto alla gestione del dolore durante il travaglio, il 34% delle donne ha utilizzato l’analgesia peridurale o spinale mentre la restante parte ha utilizzato tecniche non farmacologiche come la possibilità di scegliere liberamente le posizioni, il massaggio e la possibilità di usare l’acqua in travaglio in vasca o doccia. Il 96% delle donne che hanno partorito al San Gerardo si sono sentite protagoniste nel processo decisionale di cura e nell’88% dei casi anche il partner è stato coinvolto come loro avevano desiderato. L’89% delle donne intervistate ha potuto praticare il contatto pelle a pelle con il proprio bambino in maniera indipendente dalla modalità del parto, cioè sia dopo parto vaginale sia dopo un taglio cesareo. La maggior parte delle donne riferisce di aver ricevuto informazioni complete ed esaustive fornite da ostetriche, neonatologi e ginecologi dopo il parto. Per quanto riguarda, invece, l’alimentazione del neonato, il 90% delle donne si sono sentite rispettate nella scelta sulle modalità: allattamento al seno o alimentazione artificiale, e l’85% si è sentita adeguatamente supportata e incoraggiata. Infine, indagando la soddisfazione materna durante la degenza basandosi sul coinvolgimento nelle decisioni, l’assistenza rispettosa e dignitosa e il rispetto della privacy, su ciascuno di questi 3 fattori la maggior parte delle donne ha espresso un’opinione estremamente positiva. Pertanto, l’85% delle donne consiglierebbe ad un’amica la stessa struttura per partorire.
“Le donne che hanno partorito nel nostro centro valutano positivamente l’esperienza dell’assistenza ricevuta durante la gravidanza, il travaglio, il parto e il ritorno a casa, attribuendo punteggi superiori alla media complessiva ottenuti in tutti i punti nascita che hanno partecipato allo studio. Erogare un’assistenza alla maternità rispettosa è una priorità perché solo in questo modo è possibile preservare la dignità, la privacy, la riservatezza, il sostegno ma soprattutto incoraggiare le donne a esprimere bisogni, paure e preoccupazioni. Dai risultati di questo studio si può evincere che la maggioranza delle intervistate che ha partorito presso l’IRCCS San Gerardo ha ricevuto un’assistenza centrata sui bisogni individualizzati e in ultima analisi woman centred”, conclude la prof.ssa Anna Locatelli.
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