Il virologo Pregliasco: solo l’isolamento contrasta covid19

di Donatella Salambat  – Il virologo Fabrizio Pregliasco nonostante la pressione a cui è sottoposto, come tutto il personale sanitario del nostro Paese, in questi giorni in cui...

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di Donatella Salambat  – Il virologo Fabrizio Pregliasco nonostante la pressione a cui è sottoposto, come tutto il personale sanitario del nostro Paese, in questi giorni in cui perversa il covid19, ha trovato il tempo di rispondere ad alcune nostre domande.

Che cosa contraddistingue l’infezione Covid-19 dalle altre malattie respiratorie?

Difficile dirlo, il Coronavirus assomiglia a tante cose, ma ne causa alcune particolari. Una di queste sono forme di polmoniti virale primaria che sono proprie di altre patologie, anche l’influenza può causarla, ma lo fa con bassissima percentuale; qui purtroppo si registra una quota rilevante di persone, con forme di polmonite. Però questa malattia ha anche forme assolutamente banali o totalmente asintomatiche o come diciamo tecnicamente “pauci sintomatiche” cioè con pochi sintomi che possono comportare naso chiuso, raffreddori, sintomi che sono stati confusi all’inizio dell’epidemia come infezioni respiratorie.

L’isolamento è l’unica misura efficace ad evitare il contagio?

Non c’è altro. Le persone in qualche modo si contagiano. Sono le persone che rischiano di contagiare gli altri. In questo momento non esiste altro rimedio, non ci sono vaccini. Il rischio è che una persona, nella fase finale dell’incubazione o comunque durante la malattia, può diffondere nell’ambiente il droplet (le “goccioline”): quando si tossisce, si starnuta si emettono queste goccioline, quelle più grosse hanno la maggiore concentrazione di virus. Mantenendo la distanza di sicurezza si evita il contagio.

Quando l’Italia potrà considerarsi fuori dal pericolo di contagio?

Lunga è la strada. C’è il rischio che potrebbe esserci anche una seconda ondata che potrebbe verificarsi in Autunno. I casi potrebbero essere sempre uguali, il problema è che in questo momento ci sono troppe persone contagiate e ciò crea inquietudine. L’uscita dal tunnel potrebbe essere non prima di Maggio o Giugno, ma è difficile fare previsioni.

Dalla Cina sono giunti nel nostro Paese delegazioni di medici e infermieri, non sarebbe stato apprezzato o visto come gesto simbolico avere in Italia anche un équipe di medici europei (francesi, tedeschi)?

Il gesto è puramente simbolico, ma anche loro sono in difficoltà; esiste una differenza tra Italia, Germania e Francia di circa dieci giorni. Dei momenti di incontro tra medici europei ci sono attraverso il Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) di Stoccolma che organizza delle riunioni via telefono.

La carta d’identità del professor Pregliasco

Fabrizio Ernesto Pregliasco si è laureato nel 1986 in Medicina e Chiruruga all’Università degli Studi di Milano e nel 1991 si è specializzato in Igiene e Medicina Preventiva orientamento Sanità Pubblica e successivamente in Tossicologia nel 1994. Ad oggi è ricercatore universitario per la Disciplina Igiene Generale ed Applicata presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, consigliere del Consgilio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) ed attualmente direttore Sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. Inoltre, è professore aggregato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano settore Igiene Generale ed Applicata.

 

 

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