Il test di Guthrie un metodo per risparmiare i vaccini

di Donatella Salambat Il dottor Gian Vincenzo Zuccotti, responsabile Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Sacco e dell’ospedale dei bambini Vittore Buzzi di Milano, ha ideato un sistema...

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di Donatella Salambat Il dottor Gian Vincenzo Zuccotti, responsabile Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Sacco e dell’ospedale dei bambini Vittore Buzzi di Milano, ha ideato un sistema per identificare le persone che hanno ottenuto l’immunità dopo essere stati infettati dal virus di Wuhan.

La procedura seguita dal dottor Zuccotti si basa su un semplice esame che viene effettuato ai neonati prima di essere dimessi. Si tratta del test di Guthrie: viene estratta qualche goccia di sangue dal tallone del neonato per effettuare uno screening metabolico.

Il procedimento per l’infezione da Coronavirus è il medesimo. Prelevare da un dito un paio di gocce di sangue e depositarle sulla guthriecard. Entro quattro ore è possibile conoscere l’esito verificando così se si è immuni e quindi se sono presenti anticorpi.

In questo modo sarebbe così possibile destinare i vaccini che oggi abbiamo a disposizione in numero contenuto alle persone che non sono ancora immuni o presentano patologie che le rendono una preda facile dell’infezione.

In Lombardia circa il 30 per cento delle persone, vale a dire 3 mln, è stato colpito dal virus di Wuhan. La procedura escogitata dal dottor Zuccotti, se posta in essere, potrebbe autorizzare le persone immuni a posticipare la vaccinazione e addirittura a rinunciarvi qualora fosse raggiunta l’immunità di gregge.

In questa fase si darebbe un sostanzioso contributo ad utilizzare al meglio le risorse a disposizione.

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