Arpaia: nessuno era preparato al Covid-19

“Diciamoci la verità: nessuno di noi era preparato ad affrontare le sfide poste dalla pandemia COVID-19”: a parlare così è Guido Arpaia, Direttore della Medicina Interna dell’Ospedale di...

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“Diciamoci la verità: nessuno di noi era preparato ad affrontare le sfide poste dalla pandemia COVID-19”: a parlare così è Guido Arpaia, Direttore della Medicina Interna dell’Ospedale di Carate. Forse, aggiunge, c’eravamo “troppo abituati non tanto alla routine quanto ad una medicina di schemi, di flow-chart, di protocolli, di percorsi diagnostico-terapeutici, di linee-guida, assolutamente deficitari in questo caso. La pandemia ci ha precipitato in un’area di incertezza, dove non vi era riferimento alcuno se non l’esperienza dei colleghi cinesi che avevano dovuto per primi fronteggiare la crisi sanitaria, esperienza peraltro non ancora supportata da una letteratura scientifica consolidata e che, cionondimeno, hanno scatenato un fantastico processo virtuoso di studio, aggiornamento e confronto supportato dalle unità di crisi e dalle risorse che ognuno di noi ha saputo mettere in campo”.

L’Ospedale di Carate, come è noto, al pari di quello di Vimercate, ha dovuto in pochissimi giorni, a cavallo fra febbraio e marzo, modificare e trasformare il proprio assetto, riorganizzando, ad esempio, due piani dell’Ospedale, con una dotazione di poco oltre 70 letti, destinati esclusivamente a pazienti Covid positivi. Vale la pena ricordare che dall’inizio dell’emergenza sono stati oltre 265 quelli presi in carico dall’Ospedale.

La struttura ha dovuto, altresì, far fronte, nei momenti più critici, ad un accesso quotidiano in Pronto Soccorso di 15/20 malati colpiti dal virus e ha fatto i conti con 65 operatori contagiati. Oggi, per fortuna, la pressione sull’ospedale di via Mosè Bianchi si è ridimensionata: sono soltanto una decina i pazienti Covid ricoverati.

“Chi, come il sottoscritto si occupa di malattie vascolari e di trombosi venosa da qualche decennio – racconta Arpaia – ha sin dall’inizio raccomandato, per l’assistenza dei pazienti COVID, la prescrizione di eparina”, farmaco che sfrutta il suo potere antinfiammatorio e la sua capacità anticoagulante. La sua utilità nella prevenzione delle complicanze trombotiche è accertata dalla letteratura scientifica da anni. Queste complicanze sono state confermate clinicamente come frequenti tra i malati per coronavirus.

Guido Arpaia è stato tra i professionisti sanitari coinvolti in prima persona nella gestione dell’epidemia all’Ospedale di Carate. Anche l’esperienza maturata in questo periodo è stata al centro di un recente seminario scientifico nazionale, gestito on line, via internet, sulle ricadute del Covid a livello vascolare. Nel corso dell’incontro interattivo fra specialisti, promosso dalla Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV), di cui il primario di Medicina Interna di Carate è Presidente, sono state approfondite queste tematiche, a beneficio di futuri studi clinici e della ricerca.

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