“La mia vita con Vittorio” un percorso di amore e fede

di Alberto Comuzzi – Rosanna Brichetti, moglie di Vittorio Messori – unico scrittore vivente ad avere intervistato due papi (Giovanni Paolo II e Benedetto XVI) – è autrice di...

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di Alberto Comuzzi – Rosanna Brichetti, moglie di Vittorio Messori – unico scrittore vivente ad avere intervistato due papi (Giovanni Paolo II e Benedetto XVI) – è autrice di “Una Fede in Due”, pp. 224, € 15, Ares, Milano 2018.

Come si spiega nel sottotitolo “La mia vita con Vittorio”, l’Autrice ripercorre la sua esistenza accanto al celebre marito; un’esistenza scandita, anno dopo anno, dalla pubblicazione degli oltre trenta libri del Mèssori (con l’accento grave sulla “è”, come familiarmente Rosanna chiama il marito Vittorio), alcuni dei quali come “Ipotesi su Gesù” (1976), “Rapporto sulla fede” (1984), “Varcare la soglia della speranza” (1994) sono stati tradotti in oltre 50 lingue e diffusi in milioni di copie.

Sono pagine scritte con il cuore, quelle di Rosanna Brichetti che, con semplicità, spiega il vivificante valore della fede non solo per chi l’ha ricevuta in dono, ma anche per chi ha la costanza e il desiderio di cercarla.

“Una Fede in Due” è la testimonianza di una donna che con l’uomo della sua vita condivide la gioia del dono della fede in Dio dopo averla spasmodicamente ricercata per tutta la vita.

Rosanna e Vittorio sono due intellettuali politicamente scorretti perché non hanno dato credito alle suggestioni e seduzioni delle mondanità orizzontali, ma hanno impegnato la loro esistenza nella ricerca dei valori verticali del trascendente ispirati dal cristianesimo. Entrambi hanno cercato di prendere sul serio ciò che è scritto in quei quattro libri, i Vangeli, che, usciti venti secoli fa, appaiono tutt’oggi di una sorprendente attualità.

Chi si accosta senza pregiudizio alla lettura di questo libro, in alcuni tratti non potrà non essere colto da commozione. Raccontando sé stessa, denunciando gli errori che ogni persona commette, soprattutto in gioventù, («chi è senza peccato scagli la prima pietra», ammonisce Gesù), Rosanna Brichetti mostra di possedere non solo il coraggio della credente timorata di Dio, ma anche quella irresistibile e disarmante forza che l’umiltà cristiana sa dare.

“Una Fede in Due” è anche un inno alla sacralità del matrimonio, una tenerissima testimonianza d’affetto verso il proprio coniuge, un profondo ringraziamento a Dio per essere nata e fatta cristiana cattolica.

In chiosa al libro, nella lettera che Vittorio Messori scrive alla moglie, c’è la conferma di una delle tante verità che la storia s’è incaricata d’insegnarci: accanto ai grandi personaggi c’è sempre – spesso nel nascondimento – la figura di una donna. Quanto avranno inciso gli insegnamenti della mamma su san Giovanni Bosco? Senza la pazienza di Enrichetta Blondel sarebbe stato tale Alessandro Manzoni? È possibile comprendere il valore di Jaques Maritain senza la presenza della moglie Raissa? Persino i reiterati tentativi di salvare la vita a Gesù di Nazaret fatti da Ponzio Pilato si possono leggere alla luce dei dubbi insinuati dalla moglie. L’elenco potrebbe continuare a lungo, come si vede.

Ecco, questo libro svela a migliaia di fedeli lettori di Messori quanto anche la sua penetrante opera di apologeta cristiano debba alla costante, amorevole e discreta presenza di sua moglie Rosanna.

La prefazione è firmata da un altro fertile scrittore cattolico, Cesare Cavalleri, anima di quelle Edizioni Ares che hanno in catalogo libri importanti per capire e approfondire il valore universale della Chiesa.

Per quegli imperscrutabili disegni che solo Dio conosce, Cavalleri, uno dei pochi invitati alle nozze di Rosanna e Vittorio, dopo avere a lungo frequentato la famiglia Brichetti allora residente a Treviglio condividendo felici ore di gioco con Nino, fratello di Rosanna, si ritroverà quarant’anni più tardi a Milano nella casa di Messori dove ritroverà, inaspettatamente, l’ormai adulta “sorellina con i capelli biondi a caschetto” dell’amico d’infanzia.

In diverse presentazioni dei loro libri, in sale sempre gremite di pubblico, Rosanna e Vittorio si sono spesso chiesti perché proprio a loro fosse stato chiesto di trafficare il talento per annunciare e difendere la fede, ma soprattutto perché i loro testi hanno riscosso tanto successo in milioni di comuni lettori, spesso privi delle più elementari conoscenze teologiche. Che c’entri quel “Deus absconditus”, quel Dio che si rivela agli umili e ai semplici di Pascaliana memoria?

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