Monza, presentati i temi della Variante al PGT

Ambiente e sostenibilità, aree dismesse, lavoro e produttività e mobilità. Sono quattro i temi specifici della Variante al PGT presentati nella mattinata di venerdì 18 gennaio al «Tavolo tecnico scientifico...

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Ambiente e sostenibilità, aree dismesse, lavoro e produttività e mobilità. Sono quattro i temi specifici della Variante al PGT presentati nella mattinata di venerdì 18 gennaio al «Tavolo tecnico scientifico per lo Sviluppo della città di Monza» dall’Assessore all’Urbanistica Martina Sassoli.

Più flessibilità, maggiore sviluppo. «È una variante ad impatto zero, senza alcun consumo ulteriore di suolo, ma che al contrario si propone di ridurlo, che nasce da una normativa troppo rigida che si traduce in una difficoltà attuativa dei documenti di programmazione: il documento di piano, il piano delle regole e il piano dei servizi, spiega l’Assessore all’Urbanistica Martina Sassoli. L’obiettivo è attenuare la rigidità del PGT e rilanciare le aree dimesse della città per provare a dare un “scossa” all’economia del territorio».

Quattro temi. Agli stakeholder seduti al tavolo, oltre venti operatori economici e sociali, l’Assessore Martina Sassoli ha presentato i quattro «focus» al centro della Variante, avviata con deliberazione di Giunta n. 437 del 20 dicembre 2018. Ambiente e sostenibilità significa rendere più facile l’applicazione dei meccanismi di compensazione ambientale e di perequazione urbanistica, «bilanciando – spiega l’Assessore – il vantaggio pubblico con il beneficio che deriva dagli interventi di riqualificazione». Minore rigidità nella trasformazione delle aree a servizi e maggiore flessibilità nelle destinazioni funzionali: sono, questi, i due «strumenti» individuati per il recupero delle oltre quaranta aree dismesse. La Variante dovrà dare impulso allo sviluppo produttivo e il terzo tema, Lavoro e produttività, «non potrà prescindere del continuo e costante processo di innovazione tecnologica. Puntiamo molto sul commercio di vicinato, asset strategico in ottica di servizio alla collettività ma anche di presidio del territorio», osserva l’Assessore. Infine la Mobilità, che significa la metropolitana lilla, la M5, da Bignami a Monza. «È una necessità, ma anche un’opportunità per il territorio per l’impatto urbanistico che produrrà. È un’occasione più unica che rara per ripensare la città in termini di servizi», osserva Martina Sassoli.

 «Le città nelle città». Non solo i grandi temi. La Variante guarda anche ai quartieri. «Con il tema delle “città nella città” – spiega l’assessore – vogliamo rispondere alle esigenze di chi vive e lavora in città, partendo dalle specifiche esigenze dei dieci quartieri. Con il coinvolgimento diretto dei residenti, vorremmo trovare le risposte alle criticità o alle mancanze che ci vengono manifestate quotidianamente».

Il “Pokerissimo”. Alcune misure di incentivazione sono già state individuate, «sempre al fine di rendere la pianificazione urbanistica la vera leva di sviluppo», precisa Martina Sassoli. Ad esempio la riduzione dei tempi di recupero delle aree dismesse o la monetizzazione delle aree di compensazione ambientale. Inoltre è state prevista una diminuzione degli oneri di urbanizzazione per bonifiche di falde acquifere contaminate, per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici di nuova realizzazione e per lo sviluppo del commercio di vicinato.

Un percorso iniziato un anno fa. Il «Tavolo tecnico scientifico per lo Sviluppo della città di Monza», istituito nel dicembre del 2017, è un organismo di confronto aperto e permanente, che affianca il lavoro dell’Amministrazione comunale nella costruzione del processo di governo del territorio, valorizzando gli «assets» sociali ed economici in un’ottica di sviluppo, da coniugare con gli aspetti di tutela paesaggistica e ambientale.

Oltre venti stakeholder. Al tavolo, nell’incontro di venerdì 18 gennaio, erano presenti i rappresentanti delle seguenti associazioni: Anaci, Ance, Assolombarda, Camera di Commercio, CDO, Unione Artigiani, Coldiretti, Collegio dei Geometri, Confartigianato, Confesercenti, Confimi Industria Monza e Brianza, Ordine degli Architetti MB, Ordine degli Ingegneri e Unione Artigiani Confcommercio. Al tavolo partecipano anche gli esperti in materia di territorio, le sigle sindacali e i comitati di quartiere.

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