La paura corre sul ponte e la Lombardia si adegua

All’inizio fu il viadotto di Annone sulla statale 36; più recentemente e con più clamore il ponte Morandi di Genova; prima e dopo altri crolli e cedimenti parziali...

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All’inizio fu il viadotto di Annone sulla statale 36; più recentemente e con più clamore il ponte Morandi di Genova; prima e dopo altri crolli e cedimenti parziali sull’intera rete viaria nazionale: lo sgretolarsi delle strutture sospese, con morti e danni materiali, ha scatenato una comprensibile psicosi i cui echi e tentativi di porvi rimedio sono giunti anche in Consiglio regionale.

Al Pirellone è stata infatti approvata all’unanimità con 72 voti a favore la Risoluzione che mira a garantire la sicurezza delle infrastrutture civili e dei sistemi viari e ferroviari, con particolare attenzione a ponti, viadotti, cavalcavia e gallerie.

Quattro gli impegni specifici rivolti al Presidente della Giunta regionale lombarda Attilio Fontana: avviare con il diretto interessamento degli Enti locali procedure di censimento e monitoraggio dello stato dei manufatti creando un archivio regionale della sicurezza; completare l’archivio delle strade con eventuali interventi da programmare entro il 31 Dicembre 2019; elaborare un piano finanziario con il coinvolgimento del Ministero dei Trasporti e censendo le risorse già preventivate dai vari enti a iniziare dal Governo; definire con proprietari e concessionari la creazione di un fascicolo di ciascun manufatto con tutti i dati necessari per la gestione e manutenzione della sicurezza.

La Risoluzione identifica nella struttura “Lombardiasicura” il soggetto a cui viene afffidato il compito di coordinare la “cabina di regia” con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.

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