India: mercato emergente per food, moda, computer

Il valore è di 856 milioni di euro  dell’interscambio lombardo con l’India nei primi tre mesi del 2018, quasi 300 milioni di euro al mese, in crescita del...

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Il valore è di 856 milioni di euro  dell’interscambio lombardo con l’India nei primi tre mesi del 2018, quasi 300 milioni di euro al mese, in crescita del 27% rispetto allo stesso periodo del 2017 secondo l’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Istat.

Cresce soprattutto l’export, +32% in un anno, superando i 331 milioni di euro, ma aumenta anche l’import, +24%. La Lombardia è la prima regione italiana per scambi con il gigante asiatico, da sola pesa oltre un terzo (35%) dell’interscambio nazionale che è stato di 2,4 miliardi nei primi mesi dell’anno.

Milano è prima sia per import (207 milioni di euro, 39% regionale) che per export (141 milioni,  42%) seguita da Mantova (106 milioni, 20% lombardo) per import e Bergamo (68 milioni) per export.

Sono i macchinari con 123 milioni di euro i prodotti lombardi più richiesti dal mercato indiano, è la voce principale di export di quasi tutti i territori ad esclusione di Cremona  e Lecco con i prodotti in metallo e Lodi che esporta soprattutto articoli in gomma e plastica. Prodotti in metallo (202 milioni), prodotti chimici e moda (74 milioni di euro ciascuno) i beni che la Lombardia importa di più dall’India.

Oggi in Regione Lombardia la delegazione guidata dal ministro dell’industria dell’Odisha, Ananta Das. Domani sarà in Camera di commercio, via Meravigli, dalle 10 e 30. Un evento patrocinato da Regione Lombardia, dal Ministero degli Affari Esteri dell’India, dall’Ambasciata italiana a Nuova Delhi in India, da AAI – l’Aluminium Association of India, dal Governo di Odisha e dalle principali associazioni della metallurgia italiana. Si tratta di un’iniziativa dedicata alle risorse industriali e culturali dell’India con particolare attenzione allo Stato di Odisha (Eastern India), che concentra la maggior parte delle risorse minerarie e metallurgiche del Paese. Sarà inoltre un momento di confronto sull’interazione tra India e Italia nel campo dell’ingegneria dei metalli e dei materiali.

L’impiego di alluminio in India ha raggiunto 3,45 milioni di tonnellate nel 2016-2017, con una crescita del 6,1% all’anno negli ultimi 5 anni.

La produzione di alluminio primario in India ha mostrato una marcata tendenza al rialzo in anni recenti: i tre maggiori produttori indiani di alluminio sono Hindalco, Vedanta e l’azienda di proprietà del Governo, NALCO. La produzione complessiva ha raggiunto i 2,9 milioni di tonnellate nel 2016.

La capacità produttiva di alluminio primario a oggi installata è di 4,1 milioni di tonnellate, con piani di espansione e altri sviluppi: NALCO ha annunciato l’espansione dello smelter di alluminio di Angul con una capacità aggiuntiva di 500.000 tonnellate all’anno e un nuovo progetto per uno smelter di alluminio con una capacità di 600.000 tonnellate all’anno a Odisha; Hindalco ha annunciato piani per ingrandire la raffineria di alluminio di Utkal da 1,5 a 2,25 milioni di tonnellate all’anno e conta di investire 10 miliardi di dollari nel downstream. L’India è ora un esportatore netto di alluminio primario; il paese ha esportato circa 1,23 milioni di tonnellate di metallo nel 2016-17.

Anche il settore dell’alluminio secondario da riciclo sta crescendo molto negli ultimi anni in India, con una  produzione che ha raggiunto 1,2 milioni di tonnellate nel 2016-2017, ma c’è una notevole dipendenza da scarti importati. La produzione a valle e il consumo interno di semilavorati di alluminio e getti di fonderia in India stanno ugualmente crescendo.

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