“Nella crepa” il ricordo di 10 anni dell’arte di Alex Bombardieri

di Paola Mormina – “Nella crepa”, si chiama così la mostra di Alex Bombardieri volta a ripercorrere i suoi primi dieci anni di carriera artistica. Classe 1979, nativo...

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di Paola Mormina – “Nella crepa”, si chiama così la mostra di Alex Bombardieri volta a ripercorrere i suoi primi dieci anni di carriera artistica. Classe 1979, nativo di Sondrio ma residente a Tirano, le sue prime opere risalgono al 2008 e hanno come caratteristica peculiare l’indagine e il rapporto tra uomo e natura, attraverso il confronto con materiali e tecniche differenti percorrendo il fil rouge della sacralità della tradizione.

Non casuale la scelta della location, la chiesa di San Rocco a Carnago, edificio ad oggi non utilizzato per il culto, ma dedicato ad un Santo che con i suoi doni taumaturgici fu in grado di curare indistintamente uomini e animali dal flagello della peste e che a sua volta malato, venne soccorso da un cane. Il rapporto uomo-natura- sacralità qui è evidente, come spesso ricorre nelle opere di Bombardieri, una natura appunto magica, divina, ma spesso abusata e violata dagli stessi esseri terreni che la popolano.

Il suo monito artistico è un tentativo di riconciliazione alla madre terra con un messaggio molto potente e molto attuale: tutto è destinato ad esaurirsi, ed è quindi un dono ciò che oggi ci è concesso; un prezioso regalo da salvaguardare poiché una crepa ci ricorda proprio la precarietà di una perfezione che non esiste.

Curata da Maria Chiara Cardini, le opere presenti sono caratterizzate dall’ accostamento di materiali diversi tra loro, spesso frutto d’indagini e trekking ad alta quota in Valtellina come 46° 28′ 44.6” N – 10° 13′ 26.2” E, trittico realizzato in occasione della mostra temporanea presso la chiesa di Santa Maria della Neve a Pisogne (BS), dove la parte centrale nonché il cuore della composizione è costituita da un calco in gesso e cenere di una piccola porzione di nevaio situato in Alta Valtellina, mentre il titolo ricorda il luogo fisico di esecuzione dell’impronta, oppure 0,56 mq, calco realizzato invece sulla lingua terminale del ghiacciaio dei Forni (Alta Valtellina); la preparazione e l’esecuzione di tale rilevazione ha comportato sopralluoghi ed esperienze di trekking in alta quota generando un’esperienza al limite del performativo.

Con Erosione 01 posizionata invece sull’altare centrale di San Rocco, punto più importante della chiesa come una sorta di pala d’altare “contemporanea”, si vuole celebrare la purezza della neve alludendo alla mutazione e alla sparizione inesorabile dei ghiacci ad alta quota o ai poli. Seed composto da un seme d’acero segna l’unione tra terra e cielo simboleggiando la nascita e il principio della vita, in netta contrapposizione a Feeding birds, caratterizzata da alcuni crani riposti su uno scaffale ligneo e da un’installazione video collocata nella sacrestia della chiesa, dove il punto di vista viene completamente ribaltato da una natura aggressiva composta da uccelli e topi intenti a divorare copie di teschi umani realizzati con farine e mangimi aviari.

La simbologia del teschio inoltre rimanda ad un’altra rappresentazione di Santo, San Girolamo, dove oltre alla valenza fortemente connessa alla morte e alla decomposizione puramente fisica fornisce un chiaro rimando al rapporto uomo-sacralità-natura rappresentato dalla leggenda del leone raccontata da Jacopo da Varazze. Il racconto narra che un leone ferito si sarebbe presentato zoppicando nel monastero ove risiedeva San Girolamo, e mentre i confratelli fuggirono spaventati al suo ingresso lui gli si avvicinò accogliendolo senza paura. Egli ordinò ai confratelli di lavargli le zampe e curarle dai rovi che gli avevano dilaniato le carni e quando il leone fu guarito, rimase con loro a guardia del monastero.

L’esposizione si conclude infine con una serie di disegni dell’artista, figli di una ricerca grafica mirata a creare immagini legate a spazi utopici dal sapore simbolico e ancestrale (il pozzo, la torre). Oltre a questo aspetto vengono rappresentati alcuni istanti in cui la natura si è manifestata in modo brutale, generando un senso di smarrimento e paura nell’ uomo. Le tavole di grande formato, realizzate con un pennino sottile, utilizzano la tecnica grafica della “sezione” e questa metodologia, come le inquadrature cinematografiche, permette di mostrare al meglio parti di architetture o di spazi evidenziandone in modo quasi chirurgico i fondamentali.

Alex Bombardieri -nella crepa – a cura di M. Chiara Cardini
Inaugurazione – 9 novembre ore 17.30 Chiesa di San Rocco – Via Italia, Carnago (VA)
Dal 10 novembre al 7 dicembre
Orari: sabato e domenica 15.30-19 e su appuntamento info +39 3393752288

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