Gianfranco e la colomba, un’amicizia lunga due anni

L’amore per gli animali e il desiderio di aiutarli talvolta non conoscono confini. Anche una colomba, infatti, può necessitare di cure e il signor Gianfranco, abitante a Vimercate...

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L’amore per gli animali e il desiderio di aiutarli talvolta non conoscono confini. Anche una colomba, infatti, può necessitare di cure e il signor Gianfranco, abitante a Vimercate (MB), non ha esitato a fornirle a quella bella colomba dal piumaggio candido che da ben due anni gli faceva compagnia appollaiandosi sul davanzale della sua finestra.

Quale fosse la sua provenienza è un mistero: forse fuggita da un’abitazione o, come accade spesso, potrebbe essere stata una delle tante colombe che (purtroppo) vengono “liberate” durante i matrimoni in una pratica tristemente molto comune, volta ad assicurare il “buon auspicio” alla coppia. Ciò che è certo, tuttavia, è che da oltre due anni aveva trovato in quel davanzale un porto sicuro da cui andare e venire in tutta libertà, in cui rifugiarsi e ricevere il sostentamento che le serviva. È molto probabile infatti che la colomba non fosse pienamente in grado di procurarsi il cibo in natura autonomamente, poiché nata in cattività.

Una bella storia senza lieto fine
Purtroppo, non tutte le storie hanno un lieto fine. Il 14 ottobre la colomba ha cominciato a mostrare segni di malessere e non si è spostata dal davanzale per tutta la notte. Così la mattina seguente Gianfranco ha contattato ENPA per sapere come comportarsi con la sua candida amica.
Recuperata in una scatola di cartone forata e portata al rifugio di Monza, è stata subito visitata da un veterinario specializzato che ha constatato una brutta infezione alle vie respiratorie, avviando così diversi cicli di terapie e aerosol.

Gli sforzi profusi per salvarle la vita, però, sono stati vani e dopo due settimane la colomba è morta tra le mani di Federica, operatrice del rifugio che se ne era presa cura in questo periodo, probabilmente anche a causa della sua età avanzata.

Una notizia che è stata accolta con immenso dispiacere da Gianfranco. Sebbene questa storia lasci di certo l’amaro in bocca, rappresenta in ogni caso un esempio di grande sensibilità e attenzione e di un profondo legame che si può instaurare tra un uomo e un animale.

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