Monza, il dipinto in 3D per essere “visto” dalle persone non vedenti

MONZA –  L’arte si scopre… toccandola. Bando ai divieti di sfiorare, anche solo con dito, il quadro o la scultura. Tutt’altro: a Monza l’arte diventa 3D e per...

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MONZA –  L’arte si scopre… toccandola. Bando ai divieti di sfiorare, anche solo con dito, il quadro o la scultura. Tutt’altro: a Monza l’arte diventa 3D e per conoscerla si tocca.

L’appuntamento è per il 22 giugno alle 16.30 nella sede dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (via Tonale 4 a Monza) dove verrà inaugurata la riproduzione tattile in 3D del quadro realizzato da Attilio Rossi e intitolato “Fiducia nella solidarietà umana e fiducia nell’animale fedele”.

Attilio Rossi è un noto pittore del Novecento (nato ad Albairate nel 1909 e morto a Milano nel 1994) che ha spaziato dall’arte astratta all’iperrealismo diventando uno dei maggiori sperimentatori dell’arte contemporanea. Una vita professionale che lo ha visto esporre in Italia e all’estero, collezionando numerosi riconoscimenti. Un artista che non solo ha lasciato un segno importante nel mondo della pittura, ma soprattutto colui che nel XX secolo ha rivoluzionato il mondo della grafica.

Il figlio Pablo ha così deciso di regalare all’UICI di Monza una delle numerose opere realizzate dal padre in cui figura un non vedente che cammina per le strade della città accompagnato dal suo cane guida.

Un’opera riprodotta in 3D e che permetterà anche a chi ha disabilità visiva di godere della bellezza dell’arte di Rossi. Un’opera che sarà anche dotata di didascalie in Braille e in caratteri ingranditi. Nella sede dell’UICI sarà possibile ammirare sia il dipinto sia l’opera in 3D.

Alla cerimonia di inaugurazione saranno presenti Pablo Rossi, la storica dell’arte Federica Lissandrello e i restauratori. Al termine è previsto un rinfresco.

“Sono felice e onorata di questo dono – ha ricordato Silvana Oliva, presidente dell’UICI di Monza -. Non solo perché permette ai soci di poter accedere alla bellezza dell’arte attraverso il tatto. Ma soprattutto perché, questo progetto, è la dimostrazione che l’arte, nelle sue molteplici forme, è un mezzo per abbattere le barriere”.

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