Sport, alta partecipazione per i corsi di formazione del CONI

Alta partecipazione per i corsi di formazione del CONI. L’auditorium E.Ghezzi della Provincia di Monza e Brianza pieno, tante altre persone collegate da casa, anche da fuori regione. Giovani studenti-atleti...

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Alta partecipazione per i corsi di formazione del CONI. L’auditorium E.Ghezzi della Provincia di Monza e Brianza pieno, tante altre persone collegate da casa, anche da fuori regione. Giovani studenti-atleti con i loro docenti, i tecnici e alcuni dirigenti delle società del territorio coinvolti.

Per un momento di formazione, confronto e condivisione. Insieme, circa 120 partecipanti, senza barriere. Con tanta voglia di apprendere e migliorare.

Un successo strepitoso, sabato mattina, il primo incontro del percorso formativo promosso per questa stagione sportiva dalla Delegazione del CONI di Monza Brianza, che ha visto come protagonisti Vladimir Aceti, atleta olimpionico cresciuto e residente a Giussano, e Maurizio Malavasi, mental coach e docente della Scuola Regionale dello Sport del CONI. Con la partecipazione attiva di alcune classi selezionate dei tre licei sportivi del territorio: il Collegio Villoresi di Monza, il Leonardo da Vinci di Carate Brianza e il Mapelli di Monza.

“Se vuoi arrivare in Testa…allenala! – Gli aspetti mentali e la gestione delle emozioni”. Questo il titolo dell’incontro, al quale ha partecipato anche il presidente della Provincia Luca Santambrogio, che ha sottolineato in apertura il valore dello sport, della sua promozione e dell’investire nell’impiantistica.

“Lo scorso anno abbiamo aiutato le società sportive con un percorso sui cinque aspetti chiave che abbiamo individuato per la loro crescita – ha detto Martina Cambiaghi, delegata CONI MB, dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno contribuito ad organizzare il progetto – quest’anno ci concentreremo su come aiutare i giovani atleti a migliorare la loro performance, allenando al meglio testa, cuore e corpo, con indicazioni e consigli qualificati per loro e i loro staff tecnici”.

Per raggiungere il meglio possibile. Per superare se stessi, ancora prima che gli avversari. E per raggiungere il proprio traguardo, magari anche il sogno olimpico, come ha fatto Vladimir Aceti nel 2021 a Tokyo.

“La testa è sicuramente fondamentale – ha detto Aceti, con grande umanità e semplicità -, sia per studiare le migliori strategie per la gara, insieme all’allenatore, che per gestirne le emozioni, prima e durante. Io mi rilasso e carico ascoltando la musica, poi, quando inizio a correre, la testa si spegne e penso solo a correre più forte possibile”.

Il giovane atleta delle Fiamme Gialle, finalista nella staffetta 4 x 400 a Tokyo, si allena nove volte a settimana, ma ha sottolineato l’importanza di portare avanti anche gli studi (è iscritto a Scienze Motorie). Poi, ha svelato il suo sogno, semplice, grande: “Una medaglia olimpica e prima o poi, che sia Parigi 2024 o Los Angeles 2028, ce la farò”.
L’esperto, Maurizio Malavasi, è partito dalle sei principali paure dell’atleta: paura della sconfitta; timore di sbagliare e di non riuscire a ripetersi; paura dell’avversario, timore dei giudizi esterni, paura di vincere e timore di un infortunio, “per poi mettere a punto la migliore strategia di gara, vincendo l’ansia ed entrando nello stato di flusso” che permette di concentrarsi sul dare il massimo”.

Testa, appunto. Determinazione. Ma anche cuore. Grinta. Che sarà al centro del secondo incontro, sabato 26 novembre, intitolato “Per vincere, mettici il Cuore – tra salute, grinta e resilienza, la ricetta per non mollare e sconfiggere il dropout”.
Relatrici saranno Elena Pantaleo, campionessa europea e mondiale di kickboxing, nonché consigliere nazionale del CONI, e Caterina Simoncelli, psicologa dello sport e del benessere, docente della Scuola Regionale dello Sport.
Gli studenti-atleti dei licei sportivi, usciti entusiasti dal primo incontro, parteciperanno a tutto il percorso. Quaranta di loro sono stati protagonisti di una indagine preliminare, proposta dalla delegazione del CONI, incentrata sulle tematiche prescelte.

Cosa è emerso? Il 74,4% ha risposto che per ottenere una ottima performance è fondamentale allenare principalmente la testa, rispetto al corpo (15,4%) e al cuore (10,3%).

Quasi la metà (45,7%) ha fatto sapere di sentirsi “carico” prima di una gara importante, mentre un significativo 34,3% ansioso, il 14,3% emozionato e il 5,7% impaurito.

Vincere è… un obiettivo per il 66,7%, l’unica cosa che conta per il 15,4%, bello per il 10,3% e una semplice opzione per il 7,7%.

Le gare però possono anche andare male e cosa prevale dopo? Per il 52,8% la delusione, per il 27,8% la voglia di riscatto, per il 16,7% l’analisi della gara e solo il 2,8% pensa ad altro.

Ma a proposito di pressioni e ansie, toccando il tema cruciale del dropout, quale potrebbe essere il motivo a spingere i giovani atleti a mollare? Per il 54,3% altre cose importanti da fare nello specifico lo studio; per l’8,6% troppe pressioni esterne (Club/allenatore), per il 2,9% una storia sentimentale, mentre il 34,3% è rimasto su “altri motivi”.

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