Ricerca e Innovazione: Lombardia leader in Italia e Europa

Innovazione e ricerca, i dati parlano chiaro: la Lombardia è leader in Italia e nel continente europeo. In Regione Lombardia avviene il 21% della spesa in Ricerca e...

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Innovazione e ricerca, i dati parlano chiaro: la Lombardia è leader in Italia e nel continente europeo. In Regione Lombardia avviene il 21% della spesa in Ricerca e Sviluppo, si effettua il 27% della ricerca scientifica maggiormente citata a livello globale (numero di articoli altamente citati, articoli classificati nel top 1% degli articoli più citati al mondo per ambito di ricerca e anno di pubblicazione), vengono registrati il 32% dei brevetti, lavorano il 28% degli occupati nei settori più avanzati del manifatturiero, hanno sede il 22% delle startup knowledge intensive. Questi i principali dati del Booklet Ricerca e Innovazione a cura del centro studi di Assolombarda.

L’innovazione è infatti un ecosistema oltre che un processo ed è questa interazione tra attori – particolarmente fertile nel sistema multisettoriale lombardo – che facilita lo sviluppo e l’applicazione della conoscenza, innescando dinamiche virtuose che si compiono nel trasferimento tecnologico e portano a ulteriore innovazione e sviluppo.

Lombardia – spiega il vicepresidente Fabrizio Sala, assessore alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese – investe in Ricerca e innovazione circa il 3% del Pil a testimonianza di quanto riteniamo importante puntare sull’innovazione per lo sviluppo e per la crescita del nostro territorio. Con il nostro ultimo bando call hub abbiamo investito 114 milioni a favore di una filiera di imprese e almeno un’università o un centro di ricerca per la realizzazione di progetti unici al mondo che avranno una ricaduta anche in termini occupazionali. Con questa manovra coinvolgiamo anche le piccole e medie imprese e stimiamo di generare circa l’1% del Pil”.

Il primato nazionale si riscontra anche nei dati di crescita economica: tra il 2014 e il 2018 il PIL della Lombardia è cresciuto del +7,4%, ben più del +4,6% nella media nazionale. Una delle traiettorie chiave su cui si fonda e trae forza questa crescita è proprio l’innovazione. Dai numeri del rapporto emergono infatti che i primi segni di vivacità innovativa registrati 4-5 anni fa sono ora divenuti trend chiaro e diffuso e la competitività accresciuta della Lombardia emerge anche rispetto agli altri motori d’Europa, ossia Baden-Württemberg, Bayern, Auvergne-Rhône- Alpes e Cataluña.

Questo non significa aver colmato tutti i gap pregressi rispetto ai benchmark, ma la tendenza e il ritmo della crescita sono evidenti riscontri di un percorso stabilmente intrapreso.

Nel sistema dell’education, un elemento importante da mettere in luce è la reputazione degli atenei lombardi. Il posizionamento delle nostre università nei ranking internazionali cresce infatti ulteriormente: nell’edizione 2019 del Qs World University Ranking by Subject, per la prima volta, il punteggio degli atenei lombardi inseriti nel top 30 delle categorie disciplinari indagate supera – seppur di poco – quello delle università del Bayer, passando da 84 punti nell’edizione 2015 agli attuali 176 (le altre regioni non hanno università in questa fascia del ranking).

Sul fronte capitale umano, il quadro è invece composito, di luci – perchè il tasso di avanzamento registrato dalla Lombardia a partire dal 2014 è significativo e per alcuni indicatori maggiore rispetto ai benchmark – e ombre – perché il gap nel confronto con le regioni europee più performanti rimane ampio. In particolare, in Lombardia cresce il numero di studenti universitari e, in parallelo, sale la quota di laureati con età compresa tra i 30 e i 34 anni (dal 25,9% nel 2014 al 33% nel 2018 rispetto alla popolazione corrispondente). Ma, pur accorciandosi notevolmente, rimane un distacco di circa 15 punti percentuali dai top perfomer (48% in Auvergne-Rhône Alpes, 47,3% in Cataluña).

In aggiunta, nel mercato del lavoro aumentano gli occupati nei settori più avanzati del manifatturiero medium e high tech e dei servizi knowledge intensive (51,5% in Lombardia nel 2018), ma permane il distacco rispetto alle regioni tedesche (59% in Baden-Württemberg, 56,3% in Bayern).

Una prima considerazione di sintesi è che il capitale umano rappresenta per la Lombardia una priorità da rafforzare perché costituisce un fattore abilitante fondamentale per l’attrattività e la competitività del territorio e su cui si fonda la qualità di tutto il processo di innovazione.

Con riferimento alla ricerca, tra i fattori abilitanti la Lombardia continua a scontare un investimento in R&S pubblico e privato ridotto rispetto ai benchmark (1,28% la spesa in R&S in rapporto al PIL vs 4,92% in Baden-Württemberg, pari a 490 euro per abitante, poco più di un quinto della regione tedesca con 2.120 euro). E sotto questo profilo non mostra miglioramenti. In valori correnti, nel quinquennio 2014-2018 si evidenzia che la spesa in R&S di imprese e università è cresciuta a doppia cifra, mentre non è cresciuta quella sostenuta da istituzioni pubbliche e non profit privato.

Nonostante una spesa in R&S complessiva esigua, la ricerca scientifica accademica in Lombardia è allineata ai benchmark per qualità (la percentuale di articoli altamente citati sul totale è pari a 1,96% ed è in linea con la media dei benchmark) e continua a distinguersi per produttività (il numero di articoli per milione di euro speso in R&S è pari a 15,9 ed è sopra la media dei benchmark). La Lombardia nella ricerca riesce quindi oggi a competere considerata la propria scala dimensionale, ma si tratta di un equilibrio da monitorare con attenzione nel medio-lungo periodo.

Relativamente alla ricerca nelle imprese, le indagini recenti segnalano una propensione sempre più diffusa nel manifatturiero lombardo: quasi il 60% delle aziende dichiara di aver svolto attività di ricerca nel triennio 2015-2017, più che in tutti i benchmark (erano il 40% nel 2011- 2013).

di innovazione, una quota di imprese manifatturiere sensibilmente maggiore rispetto al passato innova: in Lombardia il 61% delle imprese ha condotto innovazione di prodotto o processo nel triennio 2015-2017 (erano il 54% nel 2011-2013) e il 25% innovazione organizzativa (erano il 15%), in linea con le regioni tedesche, dietro solo alla Cataluña con quote pari al 72% e al 31% rispettivamente.

Maggiore R&S nelle imprese si traduce anche in maggiore numero di brevetti richiesti, nota criticità del processo innovativo lombardo (e italiano): i brevetti crescono infatti del +12% tra il 2014 e il 2018, al pari di Bayern (+11,8%) e Auvergne-Rhône Alpes (+11,2%), più del Baden-Württemberg che flette (-7,9%), meno della Cataluña (+23,6%, che però partiva da livelli assai contenuti). Tuttavia, questa accelerazione non basta ancora a colmare il divario con le top regioni tedesche: i 140 brevetti richiesti lombardi per milione di abitanti restano infatti poco più un quinto dei 634 del Bayern top performer.

Infine, nell’ecosistema lombardo emerge la vitalità delle startup innovative. I numeri confermano infatti una buona natalità di startup knowledge intensive in Lombardia (38,6 startup ogni 100 mila abitanti nel 2017) e, pur registrando un tasso di sopravvivenza abbastanza debole (83% vs 90% nelle regioni tedesche), le performance di crescita sono soddisfacenti (il 5,9% delle startup lombarde registra performance di crescita alta (che presentano al 2017, almeno una delle seguenti condizioni, addetti > 20, ) fatturato > 2 milioni di euro, totale attivo > 2 milioni di euro), in linea con il Bayern (5,7%) e poco inferiori a Baden-Württemberg (6,7%) e Cataluña (7,5%) top performer

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