Cavenago, dal 9 al 15 febbraio il Banco Farmaceutico

CAVENAGO BRIANZA – Indispensabili per la salute di tutti ma, per qualcuno, di difficile accesso. A coloro che abbiano necessità di procurarsi farmaci ma abbiano problemi a farlo...

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CAVENAGO BRIANZA – Indispensabili per la salute di tutti ma, per qualcuno, di difficile accesso. A coloro che abbiano necessità di procurarsi farmaci ma abbiano problemi a farlo perché giacciono in una situazione economica precaria si rivolge l’iniziativa del Banco farmaceutico. Che, in programma dal 9 al 15 febbraio, vedrà anche l’adesione della Farmacia comunale di Cavenago Brianza.

“Speriamo ma non sappiamo – si legge in una nota diffusa dal comune – se il nuovo anno sarà più sereno di quello concluso. Ciò che sappiamo è che c’è bisogno, come non mai, di un moto collettivo di umanità affinché il nostro paese non si pieghi allo sconforto, la crisi economica innescata da quella sanitaria ha reso povere tante persone e spinto in una condizione di ulteriore marginalità di chi povero già lo era”.

Ma, se di qualche genere si può fare a meno, dei farmaci proprio non è possibile, specialmente in questa situazione particolarmente incancrenita da una pandemia che non accenna ad allentare la presa. “Però siamo certi – dice ancora la nota – che l’ultima parola non debba essere dettata necessariamente dal dolore, ma dalla speranza; quest’anno, la giornata di raccolta del farmaco si farà”.

Da martedì 9 a lunedì 15 febbraio, quindi, per chi lo vorrà sarà possibile donare un medicinale destinato alle “realtà assistenziali che si prendono cura degli indigenti”. Un modo per riaccendere non soltanto la salute, ma quello spirito solidale che rappresenta una spinta decisiva verso l’affrancamento da una situazione critica e il riannodarsi alla fiducia nel domani.

A documentare l’importanza dell’iniziativa concorre un solo, lacerante dato: le persone che, per motivazioni legate alla ristrettezza delle loro finanze, trovano difficoltà a curarsi o addirittura ne sono impedite sul territorio italiano sono ben 434 mila. “E affinché la speranza abbia la meglio – conclude la nota- servono esempi e gesti di gratuità”. Volti a riaffermare uno dei principi aurei della convivenza civile: la salute è un diritto per tutti, nessuno escluso. (articolo di Cristiano Comelli) 

Foto di HeungSoon da Pixabay

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