BrianzAcque per l’11° anno confermato e ampliato l’accreditamento dei laboratori analisi

Un riconoscimento che, nel tempo, è arrivato anno dopo anno. Ininterrottamente, dal 2010.  Per l’undicesima volta consecutiva, il laboratorio analisi di BrianzAcque ha ottenuto l’accreditamento. L’esito positivo della verifica...

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Un riconoscimento che, nel tempo, è arrivato anno dopo anno. Ininterrottamente, dal 2010.  Per l’undicesima volta consecutiva, il laboratorio analisi di BrianzAcque ha ottenuto l’accreditamento.

L’esito positivo della verifica è il risultato della visita ispettiva di fine ottobre, svoltasi in un contesto di grande sforzo organizzativo, condotta da Accredia, Ente Unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano, in applicazione del Regolamento europeo 765/2008 (https://www.accredia.it/documento/regolamento-ce-n-7652008) per attestare, tra i vari aspetti, la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità dei laboratori di prova.

Commentando il rinnovo della “certificazione”,  il Presidente e AD di BrianzAcque, Enrico Boerci, rileva : “Da sempre, l’azienda pone grandissima attenzione alla qualità dell’acqua di rete distribuita sul territorio e il nostro laboratorio, che ne controlla e ne monitora i valori, rappresenta un’eccellenza. L’assoluto rispetto dei protocolli, il patrimonio tecnologico e di competenze, la  partnership con enti di ricerca e Università  hanno consentito a questo settore aziendale di porsi quale realtà avanzata e non solo di mantenere l’accreditamento, ma di estenderlo ad ulteriori parametri, come ad esempio antiparassitari e microinquinanti emergenti”.  E aggiunge: “ Il nuovo laboratorio monosito,  in fase di costruzione e pronto per il secondo semestre 2021,  non potrà che migliorare ancor più le performance, favorendo ulteriormente le condivisioni di best practice e le opportunità di scambio e di confronto”. 

A tutt’ oggi, risultano accreditati circa 40 metodi che permettono di determinare, anche con differenti tecniche analitiche, 150 parametri suddivisi tra chimici/chimico fisici e microbiologici e che hanno  come campo di indagine, oltre alle acque destinate al consumo umano, le acque depurate degli impianti di Monza e Vimercate e il controllo sugli scarichi industriali delle aziende allacciate alle reti fognarie gestite. 

L’accreditamento ha un valore molto rilevante perché è garanzia di qualità di tutta la filiera analitica della determinazione di ogni singolo parametro e, conseguentemente, di sicurezza della qualità dell’acqua che, ogni giorno,  arriva nelle case dei cittadini brianzoli o viene reimmessa nei corsi idrici superficiali dopo la depurazione. Rappresenta inoltre il riconoscimento formale della competenza del personale addetto, la cui operatività ha valore ed è riconosciuta anche  al di fuori dei confini nazionali: l’appartenenza di Accredia alle reti mondiali ed europee di accreditamento garantisce infatti la conformità del suo modus operandi agli standard internazionali e l’uniformità delle sue procedure a quelle applicate dagli altri Enti.

Da metà ottobre, la local utility dell’idrico pubblico sta costruendo il nuovo “presidio per la qualità dell’acqua” all’interno del perimetro del depuratore di San Rocco di Monza: una palazzina a due piani  al posto dell’edificio delle filtropresse dove verrà ospitata anche la centrale unica del telecontrollo.

Attualmente suddiviso nei due presidi di Monza (viale Fermi e via Canova) e in quello di Seregno (via f.lli Bandiera) il team operativo dei laboratori di BrianzAcque, è composto da 17 tecnici di differente estrazione curriculare: chimici, biologi, ecotossicologi ed esperti in scienze dell’ambiente. Nel corso del 2019, i controlli sulla potabilità dell’acqua distribuita si sono tradotti in 7.645 campionamenti e nella verifica di 164.648 parametri.

La disponibilità della nuova sede del laboratorio unico, che sarà pronta nel secondo semestre del 2021– aggiunge Alberto Sala,  direttore del settore–  porterà sicuramente a sinergie ancora più impattanti dal punto di vista della produttività e della capacità di indagine, anche supportati dal confronto costruttivo che non abbiamo interrotto neppure in tempo pandemico, con le università, portando a termine lo scorso ottobre l’ultima delle ventina  tesi di laurea,  che hanno riscosso notevole interesse). Da metà ottobre, la local utility dell’idrico pubblico sta costruendo il nuovo “presidio per la qualità dell’acqua” all’interno del perimetro del depuratore di San Rocco di Monza: una palazzina a due piani  al posto dell’edificio delle filtropresse dove verrà ospitata anche la centrale unica del telecontrollo.

Per un miglior servizio alle comunità territoriali, BrianzAcque ha scelto di allargare il campo d’attività dei laboratori e di effettuare ricerche e analisi in misura anche maggiore rispetto a quanto richiesto dalle più severe normative nazionali ed europee. Non solo. Andando oltre il ruolo di gestore del SII (Servizio Idrico Integrato) già dal 2015, con un approccio del tutto innovativo e grazie all’attività congiunta con IRSA -CNR, il laboratorio è impegnato nella ricerca dei microinquinanti emergenti, sostanze non ancora regolamentate o in fase di integrazione legislativa. E’ importante valutare la presenza o meno di questi composti che rappresentano un rischio potenziale per l’ecosistema e la salute umana. In questi anni, i tecnici dei laboratori e i ricercatori hanno concentrato e intrecciato la loro attività di analisi su prodotti utilizzati in modo massivo nella vita quotidiana: farmaci ad uso umano e veterinario, distruttori endocrini, prodotti per la cura personale, detergenti e loro prodotti di degradazione.

Fortunatamente, nelle acque del territorio della Brianza, queste sostanze si sono rivelate generalmente un “non problema”. Adesso, è in fase di studio un nuovo filone di indagine  per la ricerca di microparticelle, le famigerate microplastiche, di cui spesso sentiamo parlare soprattutto in relazione all’inquinamento di acque superficiali, fiumi, laghi, mari e che, con un impegno suppletivo rispetto a quanto richiesto con i normali controlli, BrianzAcque vuole essere certa di poter escludere dalle acque di falda utilizzate  per l’approvvigionamento idrico.

Per perseguire e mantenere l’accreditamento è necessario un importante lavoro di confronto e verifica continua dell’attività analitica che, impegna i laboratori con test di confronto a livello nazionale, predisposti da Unichim come anche la partecipazione volontaria a circuiti internazionali.

I parametri utili alla determinazione della qualità dell’acqua – in numero maggiore di quanto possibile reperire sulle acque in bottiglia – possono essere consultati sul sito www.brianzacque.it, sezione qualità dell’acqua. 

Agli enti preposti (Sindaci dei Comuni , ATS, ATO ) vengono inoltre trasmessi tutti i rapporti di prova, nella loro globalità, man mano che nel corso dell’anno, si rendono disponibili.

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