MILANO – Il ministro Roberto Calderoli è intervenuto nell’aula consiliare del Pirellone in un incontro con i consiglieri regionali lombardi. Tema: l’autonomia differenziata che il ministro per le Autonomie e gli Affari Regionali sta portando avanti in sede parlamentare e di Governo.
“Credo che per la prima volta si possa mettere anche il Sud nelle condizioni di andare a una velocità diversa rispetto a quella avuta fin qua –ha esordito il Ministro Roberto Calderoli-. Ricordo che l’80% dei fondi nazionali sono stati assegnati al sud e il 20% al centro nord, di quelli europei il 70% al centro sud e il 30% al centro nord. A questi -ha spiegato il Ministro– si aggiungono altri 4,6 miliardi stanziati nel 2021 per interventi infrastrutturali, che non sono mai stati utilizzati perché le Regioni non hanno mai trovato l’accordo su come ripartirseli. Considerando che lo stanziamento del settennato 2021-2027 prevede altri 140 miliardi, arriviamo a 223 miliardi a cui si aggiungono i fondi del PNRR. Se parametriamo queste risorse al Pil del mezzogiorno che è pari a circa il 52% –ha sottolineato il Ministro– appare chiaro che qualunque tipo di intervento non può che migliorare la realtà del Mezzogiorno: più cresce il Sud e tanto meno ci sarà bisogno di perequazione”.
Sulla presunta incostituzionalità del disegno di legge sull’Autonomia differenziata, Calderoli ha risposto in modo netto: “Non credo che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe mai autorizzato la presentazione di un disegno di legge alle Camere che fosse incostituzionale. La riforma dell’autonomia non è incostituzionale, è presente nella Carta. Quelli che criticano la riforma dimostrano di non aver letto né la Carta né la nostra proposta”.
“Dalla Lombardia parte l’operazione verità sull’Autonomia. Una riforma prevista dalla Costituzione e che migliora il Paese, basta con la disinformazione del PD e della sinistra”. A dirlo è Alessandro Corbetta, Presidente del Gruppo Lega in Regione Lombardia, intervenuto nell’audizione con il ministro.
“L’attuale gruppo di lavoro in Parlamento – ha aggiunto Corbetta – sta definendo i LEP (livelli essenziali di prestazione) per le materie trasferibili. Da quanto emerge per alcune di esse i LEP non sarebbero necessari, se così fosse confermato riteniamo necessario partire innanzitutto da queste materie, così da fare passi in avanti sull’autonomia e non restare impantanati nei giochini dei palazzi romani”.
Sugli attacchi di alcuni consiglieri della sinistra Corbetta ha voluto evidenziare come “stiamo assistendo a un corto circuito dell’opposizione su questa riforma. Gli stessi che hanno realizzato la modifica al Titolo V della Carta nel 2001, che hanno sottoscritto diversi ordini del giorno nella scorsa legislatura a favore dell’autonomia e, soprattutto, l’hanno sostenuta nei loro programmi elettorali alle elezioni regionali dello scorso febbraio, oggi la attaccano ferocemente. Non comprendiamo davvero questi dietrofront, eppure il Ministro Calderoli è stato chiarissimo: l’autonomia è prevista e garantita dalla Costituzione, da questa riforma non deriva nessuna divisione e nessun rischio spaccatura per il Paese, è una prerogativa costituzionale che le Regioni già hanno. Inoltre – ha concluso Corbetta – è stata sostenuta da milioni di cittadini lombardi nel referendum del 2017, è una riforma che guarda al futuro della Lombardia e del Paese, per questo faremo di tutto per completarla nel più breve tempo possibile”.
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