Monza e Brianza: economia in continua crescita

Per il territorio di Monza e Brianza continuano a crescere gli indicatori dell’economia, secondo il rapporto annuale “Milano Produttiva”, a cura del Servizio Studi Statistica e Programmazione della Camera di Commercio...

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Per il territorio di Monza e Brianza continuano a crescere gli indicatori dell’economia, secondo il rapporto annuale “Milano Produttiva”, a cura del Servizio Studi Statistica e Programmazione della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi.

Nel rapporto si sottolinea la ripresa economica di un territorio caratterizzato da un tessuto produttivo e imprenditoriale in crescita rispetto alla media nazionale – spiega Elena Vasco segretario generale della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi -.

I segnali positivi arrivano dall’incremento del PIL, dalle performance del commercio internazionale, che continua a rappresentare un fattore determinante e dal mercato del lavoro.

Per quanto riguarda Monza e Brianza il sistema imprenditoriale registra 64 mila imprese attive, con un saldo positivo di 411 unità, e un tasso di crescita dello 0,6%.

Le società di capitali sono il 26,9%, le imprese giovani pesano il 9%, quelle straniere il 10,1% (+4,4%). Crescono soprattutto il terziario, +1,6%, le imprese femminili (+0,9%) e l’export (+10,9% raggiungendo i 10,1 miliardi per un mercato principalmente europeo).

L’apertura internazionale del territorio conta anche su 770 imprese partecipate all’estero con 57 mila dipendenti e un fatturato di circa 17 miliardi e 431 imprese a partecipazione estera che danno lavoro a 49 mila dipendenti e producono un fatturato di 18 miliardi.

Bene gli indicatori del lavoro, crescono addetti delle imprese (+1,7%) e gli occupati sul territorio (+2,6%) trainati dalle donne (+4,5%) e dagli autoctoni (+3,3%). Diminuiscono le persone in cerca di occupazione e il tasso di disoccupazione scende dal 7,4% al 7,1% con quello giovanile che passa dal 19,5% al 16,3%. Cresce il valore aggiunto, +1,6 %.

Il lodigiano registra 14.593 imprese attive a fine anno ma vede un lieve rallentamento del tasso di crescita (-0,6%). Un sistema imprenditoriale basato sulle piccole imprese (58,8% sono individuali, le società di capitali sono il 19,8% ) che vede crescere imprese straniere (+1,4%) ed export, +11,9% per complessivi 3,1 miliardi. Indicatori ambivalenti per il mercato del lavoro, in leggero aumento gli addetti delle imprese (+0,9%) ma calano gli occupati sul territorio (-1,6%) dopo quattro anni di risultati positivi, sia nella componente maschile che femminile, e i tempi indeterminati ma cresce l’occupazione nell’industria grazie alle costruzioni, cala il tasso di disoccupazione (dal 7,4% al 7%) soprattutto quella giovanile (dal 21,1% al 16%) e diminuiscono i NEET (giovani di 15-29 anni che non studiano, non lavorano e non fanno formazione), da 6.200 a 6.000 circa. Cresce il valore aggiunto, +1,5%.

Previsioni positive per i territori di Milano Monza Brianza Lodi anche per il periodo 2018 – 2020: dalla crescita media, +1,4%, al mercato del lavoro (tasso di disoccupazione previsto entro il 2020 al 6%), al reddito disponibile (+2,5% e un reddito familiare di 32.100 euro a fine 2020).

Milano conferma la sua centralità nel Paese con un tasso di crescita delle imprese del +1,5% (dato doppio rispetto al tasso nazionale,+0,8%, e lombardo,+0,6%), il primato nazionale delle esportazioni (41 miliardi, 9,2% italiano), l’alta densità imprenditoriale (190 imprese ogni km2 contro le 34 della Lombardia), il peso delle società di capitali (40% delle attive, dieci punti in più della Lombardia e quasi venti in più dell’Italia), delle imprese partecipate all’estero (16,3% nazionale) e di quelle a partecipazione estera presenti in Italia (32,4%).

Crescono le imprese attive, +1,2%, raggiungendo quota 300mila, trainate dalle società di capitali (+3,1%), dal settore terziario (+1,9%), dalle imprese straniere (+4,2%) e femminili (+1,3%).

In crescita anche artigianato (+0,8%), addetti (+9,1%) ed export (+7,7%). Positivi gli indicatori del mercato del lavoro, cresce l’occupazione del 2% trainata dalle donne (+2,6% le occupate italiane e +4,4% quelle immigrate) e da alberghi e ristoranti (+3,6%). Il tasso di occupazione sale al 69,5%, oltre dieci punti in più rispetto al tasso italiano (58%) mentre calano le persone in cerca di occupazione (-12%) e il tasso di disoccupazione scende al 6,5% contro l’11,2% italiano.

Bene anche il trend che riguarda i giovani con età compresa tra 15 e 29 anni, scende ancora il tasso di disoccupazione giovanile:16,8% (era il 18,6% un anno fa, il 22% due anni prima), a quasi dieci punti di differenza dall’Italia (26,7%).

Crescono il valore aggiunto prodotto dalla città metropolitana, +1,8%, e il reddito disponibile delle famiglie (+2,3% in termini complessivi, da 33,8 a 34,4 mila euro pro capite).

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