Modello di telemedicina introdotto all’ospedale di Giussano

Il modello di telemedicina è stato introdotto, nell’organizzazione dell’offerta sanitaria dell’ASST di Vimercate, nel corso del picco dell’emergenza da Covid, in pieno lockdown il che ne ha accelerato...

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Il modello di telemedicina è stato introdotto, nell’organizzazione dell’offerta sanitaria dell’ASST di Vimercate, nel corso del picco dell’emergenza da Covid, in pieno lockdown il che ne ha accelerato l’utilizzo.

Lo si sta sperimentando e sviluppando, tra i primi in Brianza, presso il presidio di Giussano, uno dei quattro ospedali conferiti all’Azienda Socio Sanitaria Territoriale. Responsabile del progetto il cardiologo Domenico Cuzzucrea. Si dotano i pazienti di un device elettrocardiografico per il loro monitoraggio a distanza. Ad oggi, il sistema è in via di consolidamento: “l’apprezzamento e la soddisfazione dei pazienti coinvolti – spiega Guido Grignaffini, Direttore Socio Sanitario dell’ASST – è molto confortante, come testimoniano diverse lettere di encomio ricevute in proposito. E’ certo che abbiamo fatto un salto in avanti rispetto a come è stata strutturata sino ad oggi la telemedicina. Siamo passati dalla semplice televisita – aggiunge il manager – all’utilizzo sinergico di un supporto diagnostico strumentale non previsto dal modello tradizionale di telemedicina”. Di più: è stata realizzata dai Sistemi Informativi dell’ASST una piattaforma digitale destinata ad acquisire i dati registrati dall’elettrocardiografo, ad elaborarli e organizzarli nel fascicolo sanitario del paziente.

I dispositivi sono facili e semplici da usare. Hanno una struttura di ultima generazione e sono in grado di configurare una elettrocardiografia completa. Nell’esperienza realizzata a Giussano hanno confermato una sensibilità diagnostica molto elevata.

I pazienti che stanno partecipando al progetto sono soggetti fragili e cronici. Hanno una patologia cardiaca o vivono problematiche aritmologiche.
I passaggi previsti dal modello? “Il paziente viene valutato inizialmente in ambulatorio – snocciola Cuzzucrea –, gli si consegna l’elettrocardiografo, con tutte le istruzioni del caso, e lo si dimette al domicilio.”.
Settimanalmente il malato registra il proprio ecg e lo trasmette all’ospedale. Il documento viene refertato in tempo reale dal cardiologo: se non si accertano criticità particolari viene archiviato; in caso contrario il malato viene invitato (a seconda della serietà del problema emerso) o in ambulatorio o in televisita.

Dieci sono i dispositivi elettrocardiografici a disposizione del team dello specialista dell’ASST; otto i pazienti “arruolati”. Sono tutti residenti in un’area su cui insistono i territori di Desio, Seregno, Meda, Carate. L’età media è compresa tra i 65 e i 75 anni.

I malati sono monitorati per tre mesi, dopo di ché vengono rivalutati: se permangono condizioni di estrema fragilità il sistema di monitoraggio è rinnovato per altri tre mesi.

“ll progetto ha preso corpo all’Ospedale di Giussano – ricorda Nunzio Del Sorbo, Direttore Generale dell’ASST – contando sulla competenza consolidata di Domenico Cuzzucrea e dei suoi collaboratori. Nelle prossime settimane verificheremo la possibilità di estendere il modello anche agli altrui due ospedali dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale, Carate e Vimercate, per il quale sono disponibili altri 10 elettrocardiografi”.

Di seguito, una lettera di un paziente pervenuta all’ASST:

“Vorrei portare a conoscenza la bella esperienza che sto attraversando riguardo il controllo dell’attività cardiaca attraverso lo strumento “kardia” che ho in dotazione da più di due mesi. Sono particolarmente grato al dott. Cuzzocrea, al suo staff e a tutto il personale del presidio di Giussano, che reputo molto preparato e sempre pronto nel sottoporre nuove tecnologie. In merito a questo piccolo strumento ed alla sua app sul telefonino, trovo che oltre a dare valide indicazioni al dottore, è per me – e spero anche per gli altri pazienti – una “sicurezza” che ti segue, che ti lega al dottore ed alla sua struttura così da non essere in un certo senso ” lasciato solo”. Questo, credete, per chi ha un problema al cuore è una cosa vitale. Grazie”

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