Al San Gerardo nuova tecnologia per il tumore prostatico

MONZA – Martedì 16 Giugno, presso l’Unità operativa complessa di Radioterapia dell’ospedale San Gerardo è stato trattato per la prima volta al mondo un paziente con la tecnologia...

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MONZA – Martedì 16 Giugno, presso l’Unità operativa complessa di Radioterapia dell’ospedale San Gerardo è stato trattato per la prima volta al mondo un paziente con la tecnologia RayPilot® HypoCath® fornita dalla ditta svedese Micropos alla ASST Monza in regime di comodato d’uso.

RayPilot® è una sonda impiantabile che funziona analogamente a un sistema GPS e permette la localizzazione in tempo reale del volume bersaglio durante la radioterapia.

Grazie al continuo monitoraggio del target, viene assicurata una somministrazione selettiva della dose, minimizzando l’irraggiamento degli organi sani circostanti.

La sonda impiantabile, alloggiata all’ interno di un catetere vescicale, una volta terminato il ciclo di radioterapia viene espiantata completamente, costituendo quindi un impianto non permanente.

L’elevata precisione garantita da questo dispositivo, che verrà specificamente utilizzato per il trattamento del carcinoma prostatico, consentirà di effettuare cicli di radioterapia più brevi – passando da 38-40 applicazioni (circa 2 mesi di trattamento) a 4-5 applicazioni (soltanto 1 settimana) – più efficaci e più sicuri.

Il personale della Radioterapia e di Fisica Sanitaria dell’Ospedale San Gerardo ha continuato a lavorare non interrompendo mai la propria attività a beneficio dei pazienti oncologici anche nelle condizioni più critiche dell’ondata pandemica.

Ciò si è reso possibile grazie all’adozione di protocolli di ipo-frazionamento, caratterizzati da poche sedute con dosi più alte, che hanno consentito di limitare il numero di accessi in reparto dei pazienti e dei loro caregivers in un periodo di ridotta mobilità.

“Questa nuova acquisizione tecnologica – spiega il prof. Stefano Arcangeli – che segue il recente rimodernamento degli acceleratori lineari, rappresenta un ulteriore passo avanti che mette questa ASST nelle condizioni di offrire trattamenti di elevata qualità e in grado al tempo stesso di minimizzare il carico assistenziale nei pazienti più fragili e anziani”.

“La possibilità di ridurre il numero delle sedute e di concentrare in sicurezza il trattamento radioterapico è assolutamente rilevante per affrontare meglio le implicazioni organizzative che derivano dalle nuove norme di sicurezza introdotte da Regione Lombardia sui percorsi ospedalieri e sui distanziamenti – aggiunge il Direttore Generale della ASST Monza Mario Alparone – ed è il risultato di un progresso tecnologico ottenuto con la sostituzione dell’acceleratore lineare, inaugurato nell’ottobre scorso”.

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