Approvate nuove modifiche alla Sanità lombarda

Silvano Guidi Intorno alla Sanità lombarda si intrecciano da sempre dibattiti e interessi a dir poco vivaci: non solo perché si tratta della “macchina” più costosa dell’operatività regionale,...

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Silvano Guidi Intorno alla Sanità lombarda si intrecciano da sempre dibattiti e interessi a dir poco vivaci: non solo perché si tratta della “macchina” più costosa dell’operatività regionale, non solo perché essa (insieme a quella veneta ed emiliana) deve difendere un prestigio di valore e supremazia nazionale, ma anche perché il protrarsi della vita media dei cittadini e il lievitare conseguente delle cronicità patologiche rendono questo comparto bisognoso di periodici aggiustamenti con relative polemiche politiche e reattività territoriali non facili da placare.

Così oggi in Consiglio regionale si è discusso di un progetto di legge che introduce alcune modifiche al sistema sanitario lombardo. “Si tratta di un provvedimento – ha spiegato il Presidente della commissione Sanità Emanuele Monti- che introduce alcune modifiche alla legge n°23, in cui vengono meglio specificati i compiti e le funzioni dell’Agenzia dei Controlli e in cui vengono definiti i criteri per usufruire delle borse di studio per gli specializzandi messe a disposizione da Regione Lombardia. Questo progetto di legge ridefinisce inoltre i confini di due ASST in relazione al presidio ospedaliero di Angera e di Menaggio, modifiche che abbiamo definito dopo un approfondito confronto con il territorio, con i rappresentanti degli ordini e delle professioni locali e con tutti gli azionisti coinvolti”.

Con 42 voti a favore e 31 contrari il provvedimento approvato oggi prevede fra l’altro anche l’attivazione dell’agenzia di promozione del servizio sociosanitario lombardo a livello nazionale e internazionale, non più come realtà a se stante ma riconducendo tale attività direttamente nell’ambito della Direzione generale competente in seno all’Assessorato regionale.Viene inoltre autorizzato in via sperimentale lo svolgimento dell’attività libero professionale con le modalità dell’intramoenia allargata “nel rispetto della normativa vigente e delle linee guida che dovranno disciplinare anche idonei criteri definiti ai fini della trasparenza delle agende e della tracciabilità dei pagamenti, prevedendo altresì il collegamento in rete con le strutture del sistema”.

Viene previsto infine l’inserimento delle aree di montagna nella rete della formazione medico specialistica e viene dato mandato alla Giunta di definire una quota specifica di borse di studio aggiuntive da destinare specificatamente alle zone montane.

L’istituzione di borse di studio aggiuntive per i medici di Medicina Generale e di contratti aggiuntivi per gli specializzandi sono dettate dall’evidenza che oggi il numero dei nuovi specialisti e dei nuovi medici di Medicina Generale copre a mala pena la metà dei pensionamenti, con inevitabili ripercussioni negative sulla possibilità di garantire un adeguato livello di servizi; con l’intervento proposto, Regione Lombardia intende farsi carico del finanziamento di tali contratti e borse di studio aggiuntivi rispetto a quelli finanziati dal Ministero, prevedendo al contempo le condizioni necessarie per favorire la permanenza dei beneficiari nell’ambito del servizio sanitario regionale.

È stata pure accolta la richiesta sostenuta dal Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi e avanzata dai Sindaci del medio lago di Como, del Porlezzese e della Val d’Intelvi di rivedere gli azzonamenti sociosanitari territoriali e di riportare i Comuni facenti parte della ex USSL 18 negli ambiti della ASST Lariana e dell’ATS dell’Insubria: anche l’Ospedale di Menaggio sarà ricondotto all’interno dalla ASST Lariana. Tali modifiche entreranno in vigore dal 1 gennaio 2019.

Approvato infine a scrutinio segreto un emendamento del Partito Democratico (38 voti a favore, 32 contrari) che reintroduce la prova scritta per gli aspiranti direttori generali, in aggiunta alla valutazione dei candidati per titoli e colloquio. L’abolizione della prova scritta era stata inizialmente votata in Commissione Sanità.

 

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