Due weekend con le Giornate FAI d’Autunno

A Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio, è dedicata l’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno: 138 aperture a contributo libero in più di 50 città della Lombardia,...

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A Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio, è dedicata l’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno: 138 aperture a contributo libero in più di 50 città della Lombardia, organizzate per la prima volta in due fine settimana, sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre.

Merate (LC), Villa Subaglio © Villa Subaglio

Anche quest’anno promotori e protagonisti sono i Gruppi FAI Giovani, ideali eredi e testimoni dei valori che per tutta la vita hanno guidato la Fondatrice e Presidente Onoraria del FAI – Fondo Ambiente Italiano: l’inesauribile curiosità, la voglia di cambiare il mondo e l’instancabile operosità per un futuro migliore per tutti. Ispirandosi a lei, i giovani del FAI – con la collaborazione delle Delegazioni e degli altri Gruppi di volontari della Fondazione – scenderanno in piazza per “seminare” conoscenza e consapevolezza del patrimonio di storia, arte e natura italiano e accompagneranno il pubblico, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, alla scoperta di luoghi normalmente inaccessibili, poco noti o poco valorizzati in tutte le regioni: un caleidoscopio di meraviglie nella proposta effervescente del FAI e dei suoi delegati che reagiscono con ancor più energia e impegno, positività ed entusiasmo al periodo difficile che l’Italia sta attraversando (I posti sono limitati: al fine di garantire la sicurezza di tutti è consigliata la prenotazione; alcune aperture richiedono la prenotazione obbligatoria. Sul sito www.giornatefai.it sono indicate tutte le informazioni e le modalità di partecipazione.

Storiche dimore signorili, castelli, giardini, sedi istituzionali, chiese, complessi conventuali e tante altre “chicche” come borghi, collezioni private, parchi, luoghi della produzione e del commercio solitamente riservati agli addetti ai lavori si sveleranno attraverso punti di vista insoliti e racconti che meraviglieranno i visitatori, soddisfacendo e, insieme, accrescendo il loro desiderio di sapere, la loro curiosità. Prendere parte alle Giornate FAI d’Autunno 2020 vuol dire non solo godere della bellezza che pervade ogni angolo del nostro Paese e “toccare con mano” ciò che la Fondazione fa per la sua tutela e valorizzazione; vuol dire soprattutto sostenere la missione del FAI in un momento particolarmente delicato.

Sovere (BG), Santuario Madonna della Torre © Foto Massimo Pegurri

Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI con una donazione libera – del valore minimo di 3 € – e potranno anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.

In occasione delle Giornate d’Autunno anche i Beni del FAI si mostreranno da prospettive inconsuete. Saranno proposte al pubblico visite speciali dedicate in particolare agli interventi per la sostenibilità ambientale dei Beni e, più in generale, al patrimonio di natura, ambiente e paesaggio curato e valorizzato dalla Fondazione.

Tra le aperture più interessanti a Milano:

Milano

Casa della Memoria

Visite sabato 17 e domenica 18 ottobre, dalle ore 10 e ultimo ingresso 17,00.

La Casa della Memoria è uno spazio pubblico che custodisce le testimonianze della lotta per la conquista della libertà e della democrazia nel nostro Paese. Dal 2015 vi hanno trovato sede Associazioni impegnate a mantenere viva la memoria del periodo della Resistenza, della Liberazione dal nazifascismo, della fondazione della Repubblica e degli anni della lotta al terrorismo. La Casa ne custodisce gli archivi, è luogo di studio, di attività didattiche, divulgative e culturali.

Situato nel quartiere Isola, l’edificio è un semplice parallelepipedo. Le facciate sono interamente rivestite da immagini tratte da fotografie storiche realizzate con mattoni policromi come pixels di immagini digitali.

Frigoriferi Milanesi: storia di una trasformazione

Visite sabato 17 e domenica 18 ottobre, dalle ore 10 e ultimo ingresso 17,30. Solo per iscritti FAI.

Lo storico complesso industriale di via Piranesi, appartenente al gruppo Bastogi, consta di due corpi di fabbrica: il Palazzo dei Frigoriferi e il Palazzo del Ghiaccio. La struttura nasce a fine Ottocento come uno dei più grandi magazzini del ghiaccio europei, cui verrà affiancata nel 1923 una grandiosa pista di pattinaggio di 1800 metri quadrati. Progettato in stile Liberty, l’edificio presenta un’imponente copertura in ferro, legno e vetro e costituisce un felice incontro di virtuosismo architettonico e rigore ingegneristico. Per tutta la prima metà del Novecento, fino al boom economico e all’avvento degli elettrodomestici, i Frigoriferi Milanesi produssero ghiaccio e conservarono le derrate alimentari della città. Dopo la fondazione nel 2013 della società Open Care – Servizi per l’Arte, nel 2016 si scrive un nuovo capitolo della storia dei Frigoriferi Milanesi, con la nascita di FM Centro per l’Arte Contemporanea, un polo dedicato all’arte e al collezionismo con spazi espositivi, gallerie e archivi di artista.

Ippodromo Snai San Siro

Visite sabato 17 e domenica 18 ottobre, dalle ore 10 e ultimo ingresso 17,30.

Di proprietà di Snaitech Spa, l’Ippodromo Snai San Siro è da oltre un secolo tra i più prestigiosi palcoscenici ippici internazionali. Le piste da corsa sono considerate tra le più selettive al mondo, e grazie ai diversi tracciati è possibile disputare convegni di corse su distanze diverse, dai 1000 ai 3000 metri per le corse in piano, sino a 5000 metri per le corse a ostacoli. Tra Gran Premi e corse di Gruppo, sull’erba delle piste del galoppo hanno corso, lottato e vinto alcuni tra i più grandi purosangue della storia dell’ippica e prestigiosi fantini. Copre un’area di 1.600.000 mq circa e conta oltre 70 giornate di corse ogni anno, per più di 500 corse complessive ed è l’unico impianto ippico al mondo a essere stato dichiarato “monumento di interesse nazionale”. Venne inaugurato nel 1920 interamente in stile liberty su progetto di Paolo Vietti Violi; del 1999 è la scultura di Nina Akamu “Cavallo di Leonardo” collocata all’ingresso e realizzata sulla base dei disegni di Leonardo da Vinci per il monumento – mai realizzato – per Francesco Sforza. In occasione delle Giornate, i visitatori avranno accesso agli spazi riservati agli operatori. Una mostra, inaugurata per l’occasione, illustrerà i 100 anni di storia dell’Ippodromo.

Palazzo Edison

Visite sabato 17 e domenica 18 ottobre, dalle ore 10 e ultimo ingresso 17,30.

Costruito, su progetto dell’architetto Enrico Combi tra il 1891 e il 1892 per conto della Società Strade Ferrate del Mediterraneo, nel 1923 il palazzo fu acquistato dalla Società Edison. Di particolare interesse risultano la Sala Azionisti, con la copertura a vetri colorati in stile liberty e la Sala Consiglio denominata anche Sala Fontana, perché al suo interno si trova una fontana in marmo che, oltre ad avere una funzione decorativa, serviva, grazie all’acqua emessa dalle numerose bocchette, ad assorbire il fumo dei sigari e delle sigarette consumati nel corso delle riunioni. Recentemente sono state completate due nuove aree: l’Orangerie destinata ad uso uffici e la Caffetteria, una moderna area ristoro dotata di bar e cucina.

Umanitaria

Visite sabato 17 e domenica 18 ottobre, dalle ore 10 e ultimo ingresso 17,30; dalle 10 alle 12,30 solo per iscritti FAI

In un angolo appartato del cuore di Milano, quattro chiostri e un antico refettorio splendidamente affrescato rappresentano un’importante testimonianza di ciò che resta del quattrocentesco convento francescano di Santa Maria della Pace. Oggi ospitano la Società Umanitaria, fondata da Prospero Moisè Loria nel 1893 per “aiutare i diseredati a sollevarsi da se medesimi” con lavoro e istruzione. L’ente è ancora attivo sulla scia di quei “pionieri di arditezze sociali” che ne hanno fatto la storia.

Caserma Santa Barbara

Visite sabato 24 e domenica 25 ottobre, dalle ore 10 e ultimo ingresso 17,30. Solo per iscritti FAI.

Attuale sede del 1° Reggimento Trasmissioni dal 25 maggio 1974. Solitamente chiusa al pubblico, la Caserma Santa Barbara, è conosciuta anche solo col nome di “La Perrucchetti” poiché situata nell’omonima piazza. Inaugurata nel 1931 alla presenza del re Vittorio Emanuele III, edificata per ospitare il Reggimento Artiglieria a Cavallo “Voloire” che nel 2016 ha lasciato la struttura. La missione principale del 1°Rgt. T., presente a Milano dal lontano 1 dicembre 1948, è quella di assicurare i collegamenti e consentire la fondamentale funzione del Comando e Controllo (C2) al Corpo d’Armata di Reazione Rapida a guida italiana della NATO (NRDC-ITA), un alto comando ad elevata prontezza e proiettabilità, di stanza a Solbiate Olona (VA). La visita alla Caserma “Santa Barbara” consentirà di ammirare alcuni ambienti interni come lo Scalone d’onore, l’ex Circolo Ufficiali e il piazzale dell’alzabandiera.

 Archivio Negroni

Visite sabato 24 e domenica 25 ottobre, dalle ore 10 e ultimo ingresso 17,30. Solo per iscritti FAI.

Tra Città Studi e Ortica, in quella Milano in rapida ripresa del secondo dopoguerra, dove fabbriche e opifici si integravano nel tessuto urbano, sorge l’Archivio Negroni, testimone dell’eredità storica e culturale dell’Attrezzeria Edoardo Negroni. Dagli anni ’50 ha costruito capolavori miniati a bulino: cilindri da laminatoio, punzoni e stampi per particolari ornamentali e di argenteria classica. Superata un’ampia sala oggi a disposizione per iniziative temporanee, dietro una vetrata si scopre l’archivio dei rulli incisi, dei disegni e dei calchi che, insieme ai laminatoi storici e gli utensili per la produzione, ci raccontano di un mondo artigianale milanese da riscoprire: l’arte dell’incisione su acciaio e della manifattura di piccola serie. L’attrezzeria si presenta come un “serbatoio” dinamico e attivo di informazioni e riferimenti pratici. Un progetto di valorizzazione di questo patrimonio artigianale vedrà nei prossimi anni l’Archivio Negroni proporsi in un luogo autentico.

 Scuola Militare Teuliè

Visite sabato 24 e domenica 25 ottobre, dalle ore 10 e ultimo ingresso 17,30; dalle 10 alle 12,30 solo per iscritti FAI.

La Scuola Militare Teuliè, dedicata al Generale Pietro Teulié, nata il 15 gennaio 1802, rappresenta un vero e proprio “reperto storico”, la più antica delle istituzioni napoleoniche tuttora esistenti. La Scuola si evolve nell’età asburgica e dall’Unità d’Italia alle due guerre mondiali fu sottoposta a varie chiusure e riaperture. Il corpo più antico della struttura architettonica, che risale al 1756, e originariamente ospitava il monastero di San Luca.

 Campus Bonardi

Visite sabato 24 e domenica 25 ottobre, dalle ore 10 e ultimo ingresso 17,30.

Il Politecnico di Milano in occasione delle Giornate Fai di Autunno apre la sua sede storica di Piazza Leonardo da Vinci per mostrare i nuovi spazi frutto di recenti interventi di riassetto e riqualificazione attuati al fine di restituire alla comunità politecnica e alla città di Milano un polo di eccellenza internazionale per la ricerca e l’innovazione in architettura. Partendo dal Rettorato, anch’esso in gran parte restaurato, percorrendo i lunghi viali alberati, si visiterà il Giardino di Leonardo da poco ampliato, valorizzato e dotato di postazioni attrezzate per lo studio.Si raggiungerà, poi, il nuovo Campus di Architettura nato dalla prestigiosa idea dell’Alumnus Renzo Piano, sviluppata dallo studio Ottavio Di Blasi & Partners, con i suoi ampi spazi aperti, verdi, con nuovi luoghi per lo studio, il lavoro e la ricerca.

Borgo Chiaravalle

Visite sabato 24 e domenica 25 ottobre, dalle ore 10 e ultimo ingresso 17

La passeggiata nel Borgo di Chiaravalle porta alla scoperta di questo piccolo e prezioso borgo-quartiere, del suo passato ricco di avvenimenti e delle politiche di innovazione che ne immaginano il futuro. Grazie alla collaborazione con quattro associazioni locali, ABC – Associazione Borgo di Chiaravalle, il Circolo Arci Francesco Pessina, ‘Terzo Paesaggio’ e ‘Terra Rinata’, narratori FAI e cittadini faranno rivivere la storia e le storie del borgo attraverso i suoi luoghi. La passeggiata partirà dal comprensorio ottocentesco, sede del Circolo Arci e della ex scuola, per poi percorrere le strade di Chiaravalle tra ponti, cascine e antiche farmacie, fino al giardino condiviso, luogo dedicato alla cura delle piante e delle persone attraverso il giardinaggio e diverse esperienze multisensoriali.

Melegnano (MI)

Castello Mediceo

Visite sabato 17 e domenica 18 e sabato 24 e domenica 25 ottobre, dalle ore 10 e ultimo ingresso 17,30; dalle 10 alle 12,30 solo per iscritti FAI

Il castello Visconteo Mediceo di Melegnano rappresenta il monumento simbolo della città, con cui ha un rapporto dialettico da quasi 800 anni. Prima come receptum (1243), poi rifugio per la popolazione nel periodo delle lotte tra i liberi Comuni e l’Impero; fu corte della dinastia viscontea che, soprattutto con Bernabò (1350), gli impresse l’aspetto possente e arcigno che neppure gli interventi di epoca Medicea (XVI secolo) riusciranno a scalfire. Questo maniero, nel quale si frange il sogno di grandezza di Gian Galeazzo di unificare l’Italia Centro-Settentrionale sotto il suo scettro (1402) e dove inizia il breve dominio degli Sforza (1449), vedrà poi l’arrivo del Medeghino che farà le fortune sue e della famiglia con “il mestiere delle armi”, ma il “Perdono” concesso da papa Pio IV riconcilierà la città con la dinastia medicea. Anche nei lunghi anni di oblìo il castello troverà modo di vivere con la città ospitando il Comune e la Civica biblioteca.

 Tra le aperture più interessanti in LOMBARDIA:

Sovere (BG)

Santuario della Madonna della Torre

Il Santuario della Madonna della Torre sorge isolato su un’altura che domina l’abitato di Sovere ed è considerato uno dei più antichi, oltre che più belli, della diocesi di Bergamo. La chiesa di Santa Maria della Torre è citata in una bolla papale già nel 1169. L’attuale santuario, ricostruito nei primi anni del ‘600, si distingue per la ricchezza degli stucchi dei Porta di Osteno, gli stessi di Santa Maria Maggiore a Bergamo. Fra i dipinti spiccano l’Annunciazione del Cavagna del 1597 e le opere di Domenico e Marziale Carpinoni fra cui anche un raro ciclo completo delle Sibille. Sulla parete destra sono emersi affreschi votivi del tardo ‘400. La scultura raggiunge il suo apice con l’altare di Andrea Fantoni, che realizza anche il gruppo dei dolenti nella cappella della Crocefissione. Da menzionare anche l’organo Serassi con la cassa scolpita dall’intagliatore Angelini di Rovetta. La cantoria è stata realizzata da Alessandro Armanni, forse con la collaborazione di Prezioso Fantoni.

Caslino d’Erba (CO)

Palazzo Pecori

Il complesso, risalente al ‘700 e citato da Pietro Verri nel 1762, appartenne dapprima alla famiglia Morello — nota nell’erbese per la produzione della seta — poi ai Castelletti. Il passaggio alla nobile casata dei Pecori avvenne in occasione delle nozze di Placida Castelletti con il fiorentino Enrico Pecori, inventore nel 1891 del triciclo a vapore che porta il suo nome. Nel 1985 parte dell’edificio fu donato al Comune dalla discendente Angelina Colombo Pecori e da 15 anni non è accessibile al pubblico. Si segnalano il cortile, il portico d’ingresso, il teatrino privato, la cappella affrescata e l’altare intarsiato. Un paio di ambienti del piano nobile, affrescati con figure allegoriche che esaltano il lavoro nei campi e la ricchezza che l’uomo può ricavarne, sono riconducibili al pittore neoclassico Comerio, attivo a Roma e Bergamo. Infine, il S. Crocifisso dipinto su una delle facciate esterne del palazzo è tutt’ora oggetto di devozione popolare da parte dei caslinesi.

Cremona

Quadreria della Fondazione Città di Cremona

La Fondazione Città di Cremona è il risultato del progressivo accorpamento di numerosi luoghi pii e di consorzi che, fin dal ‘300, si occupavano a Cremona di assistenza e carità. La Fondazione ha sede nel Palazzo della Carità, singolare costruzione tardo seicentesca di grande pregio, che ospita ancora oggi una delle più significative quadrerie della città. Tale raccolta è costituita da opere provenienti dalle diverse istituzioni caritative che si accorparono nei secoli e annovera dipinti di grande importanza: dai capolavori cinquecenteschi di Giulio Calvi e Gervasio Gatti, ai bellissimi ritratti di maestri novecenteschi come Giuseppe Rivaroli, Carlo Vittori, Emilio Rizzi, Mario Busini e Mario Biazzi.

L’apertura consente di ammirare una singolare costruzione tardo seicentesca, già sede del Consorzio della Donna, una delle più importanti realtà medievali dedite alla carità e all’assistenza che ebbe numerosi accorpamenti fino a diventare l’odierna Fondazione Città di Cremona. Quest’ultima, nel corso dei secoli, ha visto costituirsi una quadreria di altissimo livello qualitativo, in seguito all’accorpamento di altri luoghi pii, che portavano in “dote” opere d’arte, e a numerose donazioni di benefattori. Oltre alle raffinate Storie bibliche di Francesco e Pietro Antonio Picenardi, tra cui si distingue la struggente Annunciazione, il cuore della collezione è costituito da importantissimi capolavori novecenteschi di Giuseppe Rivaroli, Carlo Vittori, Emilio Rizzi, Mario Busini e Mario Biazzi, solo per citare i nomi principali.

Merate (LC)

Villa Subaglio

Villa Subaglio è di antica fondazione, citata in un documento del 1671. Nella Villa Subaglio, che nel corso del XVIII e XIX secolo ha subito numerose modifiche e rimaneggiamenti, si ritrovano tutti gli elementi tipici delle ville di delizia lombarde, quali un impianto con pianta a U che apre una cour d’honneur verso l’ingresso principale, un giardino all’italiana con statue e fontane nonché un giardino all’inglese ed un vasto bosco. L’edificio della villa è semplificato per quanto riguarda la volumetria, i piani, le modanature, gli ornamenti e il gioco di pieni e vuoti. Splendidi e ben conservati gli interni decorati con sensibilità barocchetta dal pittore meratese Costantino Frisia. La villa Subaglio, collocata su un rilievo collinare, in posizione panoramica dominante, con un giardino che si sviluppa sul pendio naturale, si può considerare un caso esemplare sia per la vastità che per il disegno originale e l’articolazione degli spazi verdi nonché per la particolare posizione.

Monza (MB)

PIME – Seminario Teologico Internazionale

Il Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) ha sede a Monza in una villa con un ampio parco adiacente a quello Reale. L’edificio originario risale al primo quarto del XVIII secolo e ha subito nel tempo numerose modifiche e passaggi di proprietà. Nel 1912 la villa possedeva all’ingresso un pergolato in stile liberty e un parapetto in ferro battuto intorno al lucernario sul tetto con intorno i camini. Nello stesso anno Monsignor Adamo Pietro Brioschi, per conto dell’Istituto delle Missioni estere di Milano, acquistò dalla famiglia Staurenghi la villa che divenne la sede del Seminario. Fin dall’inizio i membri dell’Istituto sono stati preti e laici che vivono la vocazione missionaria ad vitam, ad extra, ad gentes e insieme. Molti missionari sono stati ritratti da un confratello pittore in quadri raccolti in una galleria che sarà oggetto di visita, insieme alla Cappella decorata con icone vivacissime. La chiesa, dalle linee sobrie e moderne, raccoglie anche il ricordo dei molti sacerdoti e laici che hanno perso la vita in missione. Interessante la collezione di farfalle e insetti provenienti da tutti i continenti, collezionata da padre Carlo Brivio, considerato uno dei maggiori entomologi al mondo. Nel giardino, nelle antiche scuderie, è stata ricavata una chiesa aperta regolarmente al pubblico.

Torricella Verzate (PV)

Monte Sacro

Il Santuario della Passione di Torricella Verzate, edificato e benedetto nel dicembre 1768, ha la forma di una croce greca, di ordine corinzio composito, ed è “aedificata supra firmam petram”, cioè senza fondamenta. Dall’ingresso principale si nota la ricchezza dei fregi e l’altare principale in marmo, mentre, dalla parte opposta, è situato l’organo costruito dai rinomati fratelli Lingiardi. L’altare maggiore è preceduto da due altari minori laterali: entrambi in marmo, quello di sinistra accoglie una statua di Madonna con Bambino mentre quello di destra ospita il simulacro del Cristo morto, opera di un monaco pavese. L’altare principale è sovrastato da un tempietto sostenuto da sei colonne marmoree, sulla cui cupola si collocano otto Angeli in atto di adorazione e di portare trionfo alla Croce. A sinistra e a destra del presbiterio si incontrano due locali: uno adibito a sagrestia, l’altro trasformato di recente in una piccola cappella feriale.

Vimercate (MB)

Cascina Lodovica

A Oreno di Vimercate, La Lodovica, una tenuta di campagna del XIX secolo, prestigiosa location per eventi e cerimonie, consente di vivere l’esperienza di viaggiare nel passato: conoscere gli spazi della vita contadina nell’Ottocento, ma soprattutto vedere da vicino una preziosa collezione di carrozze d’epoca, oltre venti pezzi unici restaurati da esperti artigiani, oggi utilizzate nelle competizioni di attacchi di tradizione, la disciplina sportiva equestre che prevede la guida di veicoli originali trainati da cavalli. E inoltre, accurate riproduzioni in scala, livree e finimenti, oggetti da viaggio, una miriade di rare curiosità e, naturalmente, i cavalli. La struttura, una tipica cascina lombarda dotata dopo il restauro di tutti i comfort, era destinata ad ospitare, secondo criteri innovativi per il tempo, i coloni della famiglia Borromeo, di cui rimangono numerose tracce, a partire dal nome: Lodovica Gallarati Scotti, sposa nel 1904 del conte Gian Carlo Borromeo.

Brebbia (VA)

Museo delle pipe

Nato nel 1979 per volere di Enea Buzzi, fondatore della Manifattura Pipe Brebbia e noto collezionista di pipe, è un museo unico nel suo genere che raccoglie migliaia di esemplari, pubblicazioni edite in tutto il mondo sull’argomento e vari studi di design della pipa meticolosamente ordinati e classificati. Oltre 6.000 le pipe che si possono qui ammirare, dai calumet degli indiani d’America a una vasta raccolta di oggetti realizzati in schiuma di mare (soprattutto di produzione austriaca), in gesso e terracotta (italiane, francesi e olandesi), fino a esemplari in porcellana austro-ungarici e alle prime pipe in radica francesi e inglesi, fino al travolgente successo di quelle in radica di manifattura italiana. Tra le tante curiosità, il formidabile assortimento di pipe scolpite, alcune vere e proprie sculture riproducenti personaggi famosi come Churchill, Stalin, Oliver Hardy. È qui custodita anche la collezione di pipe del giornalista Gianni Brera.

Il percorso includerà anche la Centrale Idroelettrica del Bosco Grosso.

Samarate (VA)

Museo e Villa Agusta

Aperto nel 2003, il Museo dell’Agusta raduna le testimonianze dell’attività dell’azienda aeronautica specializzata nella costruzione di elicotteri e convertiplani dal primo volo dell’AG1 nel 1907 al debutto nel mondo motociclistico fino ai giorni nostri. Accanto al Museo, la Villa di inizio Novecento in stile eclettico offre una splendida vista sulla catena alpina, dominata dal Monte Rosa. Vi si conservano centinaia di volumi, documenti e cimeli, tra cui la collezione privata del conte Agusta, con l’archivio di foto e diapositive, le pellicole e i videotape degli anni Sessanta e, al piano interrato, il proiettore originale 35 mm della sala cinema. Nel parco si può ammirare anche l’unico esemplare di automobile prodotta dall’azienda in collaborazione con Maserati.

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?regione=LOMBARDIA

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