Lo scoppio dell’epidemia di coronavirus ha avuto un forte impatto sull’economia italiana, ponendo migliaia di imprese e professionisti in condizioni di precarietà.
Tuttavia, a fronte di interi comparti costretti ad interrompere le proprie attività, in ottemperanza alle misure restrittive introdotte, via via, per cercare di limitare la circolazione del virus e preservare la salute della popolazione, ve ne sono altri che non hanno riscontrato particolari problematiche o che hanno vissuto, addirittura, un periodo di espansione. Turismo, servizi di alloggio e ristorazione sono i settori più colpiti dalla crisi, mentre continua a crescere – confermando una tendenza che va avanti ormai da alcuni anni – il giro d’affari relativo al commercio online.
Nel 2020 sono state aperte 464.700 nuove Partite IVA, con una riduzione pari al 14,8% rispetto all’anno precedente. Tra queste, oltre il 70% è composto da attività in forma individuale, anche se il dato più importante riguarda le aperture effettuate da soggetti non residenti in Italia, riconducibile – come vedremo – al successo degli e-commerce.
L’Osservatorio sulle Partite IVA, infatti, registra un aumento del 42% circa delle attività avviate da imprenditori residenti all’estero, in confronto a quelle che hanno avuto inizio nel 2019: un dato che si pone in controtendenza rispetto alla riduzione generalizzata delle nuove aperture, definita dagli esperti come «effetto Covid».
Il comparto delle vendite on-line, ancora una volta, sembra porsi al primo posto, o comunque in cima alla classifica, in quanto ad opportunità di fare business: non è un caso che gli investitori esteri si concentrino proprio in questo ambito (e lo stesso vale per le fasce più giovani della popolazione). Difatti, le spese per avviare un e-commerce, rispetto a quelle necessarie per qualsiasi negozio fisico, sono indubbiamente inferiori.
In ultimo, non dimentichiamo che esistono anche nuove modalità di guadagno che si collegano al commercio in rete, dal dropshipping alle affiliazioni, che consentono di intraprendere un attività remunerativa, anche a chi non dispone di un grosso budget, persino in un periodo di incertezza come questo.



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