Ultimamente si è creata molta confusione riguardo alla Cannabis Light a causa di un decreto con numerosi errori scientifici. Tuttavia, è importante chiarire che il decreto del Ministero della Salute non riguarda né i fiori di canapa né i cosmetici contenenti CBD, i quali possono essere acquistati regolarmente online e nei CBD shop specializzati.
Molte pubblicazioni, forse anche in buona fede ma senza una comprensione approfondita, hanno contribuito a creare confusione. Tuttavia, questo rischia di danneggiare il settore più di quanto faccia effettivamente il decreto scientificamente carente del Ministero della Salute. È essenziale capire che il decreto si riferisce esclusivamente alle “composizioni orali contenenti CBD estratto dalla pianta” a scopo medico e non alla Cannabis Light.
Legalità dei Fiori di Canapa
Il 14 febbraio, con la sentenza 02613/2023, il TAR del Lazio ha confermato la legalità dell’uso delle parti apicali della pianta, compresi i fiori di canapa, basandosi sulla legge 242/16 e sulle normative comunitarie e internazionali. Il legale Giacomo Bulleri spiega:
“Il TAR ha stabilito che il divieto di commercializzazione di foglie e fiori di cannabis con un contenuto di THC inferiore ai limiti legali non è giustificato da rischi per la salute pubblica.”
Inoltre, il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) classifica la canapa come prodotto agricolo e pianta industriale, come sottolineato anche dal Regolamento UE n. 220/2015.
Legalità dei Prodotti Cosmetici e Altri Derivati della Canapa
Anche i prodotti cosmetici non sono interessati dal decreto. Nel caso in cui il CBD sia utilizzato in prodotti cosmetici, la Regolamentazione (CE) n. 1223/2009 ne regola l’uso. Quindi, creme, oli e altri prodotti cosmetici rimangono liberi in vendita, come nel resto d’Europa.
Il decreto Speranza-Schillaci mira a limitare solo il cosiddetto “CBD Oil”, non i fiori di canapa, che sono normalmente disponibili nei nostri negozi specializzati.
Un Decreto Antiscientifico
Associazioni agricole e della filiera della canapa, tra cui Agrinsieme, Coldiretti, Canapa Sativa Italia, Federcanapa, Sardinia Cannabis, ICI, Resilienza Italia Onlus, hanno chiesto il ritiro del decreto. Il cannabidiolo (CBD) è una sostanza modulante senza rischio di abuso o effetto narcotico. Le tracce di THC nei prodotti finiti sono così basse da non causare alcun effetto narcotico. A livello globale, il CBD è riconosciuto come sicuro dall’OMS, dalle Nazioni Unite e dalla Commissione Europea.
CBD come Integratore in Europa
Dopo la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nel novembre 2020 che conferma che i prodotti a base di CBD non possono essere considerati stupefacenti, la Francia ha deciso di regolare il CBD come integratore, diventando il primo produttore europeo.
Dati di Mercato CBD
Secondo stime del Senato francese, questo mercato crea migliaia di nuovi posti di lavoro con un fatturato tra 1,5 e 2,5 miliardi di euro all’anno. In Italia, con una legislazione chiara, si potrebbero creare almeno 300.000 posti di lavoro diretti e indiretti, contro gli attuali 25.000.
In conclusione, il decreto Speranza-Schillaci non è basato su scienza o senso comune. Non riguarda la Cannabis Light, ma sembra favorevole a poche aziende straniere a discapito della produzione e distribuzione italiane. Speriamo che il pubblico possa contare su informazioni accurate e su un dialogo costruttivo basato sui dati, affinché si possa avere un dibattito chiaro, informato e onesto sulla vera natura e potenziale della canapa e dei suoi derivati, che potrebbero essere eccellenti prodotti Made in Italy.



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