A Monza un corso di difesa per infermieri

MONZA – Un corso di autodifesa per imparare a difendersi in corsia. Perché, purtroppo, oggi lavorare in ospedale è sempre più rischioso per gli infermieri. Così che il...

824 0
824 0

MONZA – Un corso di autodifesa per imparare a difendersi in corsia. Perché, purtroppo, oggi lavorare in ospedale è sempre più rischioso per gli infermieri. Così che il NurSind, il maggiore sindacato delle professioni infermieristiche, ha organizzato settimana scorsa all’Irccs San Gerardo di Monza un corso per fare il punto della situazione sulle aggressioni verbali (e qualche volta) anche fisiche che vedono come vittime gli infermieri.

A salire in cattedra non solo la delegata NurSind Gemma Maria Riboldi che ha affrontato il tema da un punto di vista teorico, ma anche un campione, il monzese Alessio Martino campione internazionale di muay thai. Perché se da una parte è fondamentale sapere “incassare” i colpi verbali che, purtroppo, sono all’ordine del giorno, dall’altra è ugualmente utile apprendere alcune tecniche per evitare di farsi male.

Un corso molto partecipato che ha visto la presenza in aula di oltre un centinaio di partecipanti. Un’occasione per confrontarsi anche su quello che quotidianamente avviene in corsia, negli ambulatori, e soprattutto in pronto soccorso. Un’esasperazione sempre più diffusa che è degenerata soprattutto dopo la pandemia con da una parte pazienti (e soprattutto parenti dei pazienti) che spesso lamentano lunghe attese o mancati ricoveri; e infermieri che comunque stanno ancora pagando lo scotto di una pandemia che li ha visti uscire stremati senza aver il tempo di metabolizzare perché catapultati immediatamente in corsia.

“Purtroppo anche al San Gerardo e all’ASST Brianza le aggressioni verbali sono ormai quotidiane – spiega Donato Cosi, segretario territoriale NurSind Monza e Brianza e componente Direzione Nazionale NurSind -. Minacce, offese, parolacce, grida soprattutto al triage o in pronto soccorso. Ma queste aggressioni alla fine non vengono neppure denunciate: gli infermieri a fine turno stremati non hanno né il tempo né la voglia di recarsi alla postazione di polizia per denunciare.

Le aggressioni fisiche, seppur numericamente inferiori, sono comunque troppe. Almeno una trentina quelle avvenute nel 2023”. Gli infermieri (e soprattutto le infermiere) hanno capito che difendersi si può. Anche fisicamente. Proprio come ha spiegato Alessio Martino che per l’occasione ha presentato il suo progetto Guantoni in Rosa: sapersi difendere è importante, ma ancora di più riconquistare quell’equilibrio e quell’autostima verso se stesse che, soprattutto nelle situazioni di violenza domestica, permettono di reagire e di denunciare.

Un progetto iniziato prima della pandemia con Brianza Fighting e oggi Alessio Martino ha deciso di riprendere. Il campione ha ricordato che è importante conoscere le tecniche di difesa fondamentali nel momento dell’aggressione, ma è altrettanto importante rivolgersi tempestivamente alle forze dell’ordine denunciando l’accaduto e la situazione di pericolo. Da anni Alessio Martino è impegnato in progetti sociali contro il bullismo e contro ogni forma di violenza, fisica e psicologica.

Condividi

Join the Conversation