Come i controlli radiometrici doganali garantiscono sicurezza

L’attenzione all’ambiente, all’inquinamento e al benessere delle persone passa da accertamenti serrati legati all’import-export. Gli operatori in dogana fanno check sui mezzi e sui loro carichi, così da...

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L’attenzione all’ambiente, all’inquinamento e al benessere delle persone passa da accertamenti serrati legati all’import-export. Gli operatori in dogana fanno check sui mezzi e sui loro carichi, così da avere la certezza di tutelare l’equilibrio della propria nazione evitando illeciti o situazioni potenzialmente pericolose. Tra le attività più diffuse c’è la verifica di materiali ferrosi e metallici attraverso quelli che vengono conosciuti come controlli radiometrici.

Vediamo nel dettaglio cosa sono, come funzionano e perché affidarsi ad un partner esperto per i controlli radiometrici doganali prima di passare il confine.

Cosa sono i controlli radiometrici eseguiti in dogana

Tra le verifiche di sicurezza che possono essere eseguiti in dogana spiccano i controlli radiometrici. Si tratta di procedure che hanno lo scopo di rilevare la presenza di radiazioni ionizzanti emesse da alcuni materiali, metallici e ferrosi in particolare.

L’obbligo è legato ad una vasta tipologia di merci, specialmente quelle provenienti da territori extra UE. L’obiettivo? Intercettare i prodotti potenzialmente contaminati e pericolosi prima che possano entrare in contatto con la filiera produttiva o commerciale.

La prevenzione è la parola d’ordine: bloccare alla frontiera merci pericolose significa tutelare sia la salute pubblica che l’ambiente. Per questo motivo, questi test vengono applicati a rottami ferrosi e non, semilavorati metallici, prodotti finiti e carichi di rifiuti, che potrebbero inconsapevolmente contenere tracce radioattive.

Come funzionano

Le ispezioni si eseguono tramite strumenti ad alta sensibilità, capaci di rilevare anche minime anomalie. Si suddividono in due tipologie: sorveglianza e controllo andando persino a misurare la percentuale in prossimità delle pareti dei container.

L’operazione viene eseguita con l’aiuto di sonde dotate di “scintillatori a ioduro di sodio” che sono in grado di rilevare persino livelli molto bassi di radiazione. Se si risultasse fuori norma la merce verrà bloccata e sottoposta a numerose verifiche.

Possono verificarsi falsi positivi; ecco perché affidarsi ad esperti del settore per una valutazione preventiva fa la differenza: in questo modo si evitano blocchi ingiustificati o ritardi nei processi doganali.

Cosa sapere sulle normative

Le normative sui controlli radiometrici non risultano uniformi a livello globale: ogni Paese può stabilire limiti e criteri propri. Nell’ambito dell’Unione Europea esistono direttive condivise, volte a garantire una base comune di sicurezza. Le aziende coinvolte in operazioni doganali devono quindi conoscere bene le leggi dei Paesi con cui commerciano.

Le autorità doganali intervengono con verifiche in diverse fasi logistiche: hanno la facoltà di effettuare un check durante il transito, il carico e lo scarico senza dimenticare l’opportunità di eseguirli tramite la verifica di documenti e certificazioni allegati.

Le imprese specializzate in importazione ed esportazione dovrebbero valutare di effettuare accertamenti prima dell’arrivo in dogana rivolgendosi ad un partner qualificato. Un team di esperti con macchinari all’avanguardia aiuterà ad assicurare la conformità alle normative, facendo in modo che il trasporto avvenga in sicurezza. Grazie a ciò si possono evitare sanzioni e blocco alla dogana.

Insomma, i controlli radiometrici doganali effettuati con l’aiuto di esperti del settore prima dell’arrivo al confine aiuta ad evitare problematiche burocratiche e a proporre solo trasporti in linea con le normative vigenti.

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