Nova Milanese, a Mario Raciti il premio Bugatti-Segantini

NOVA MILANESE – Il 65esimo Premio Bice Bugatti – Segantini è assegnato a Mario Raciti. Il riconoscimento alla carriera del 2024 va all’artista milanese. Nato nel 1934, Raciti...

707 0
707 0

NOVA MILANESE – Il 65esimo Premio Bice Bugatti – Segantini è assegnato a Mario Raciti. Il riconoscimento alla carriera del 2024 va all’artista milanese. Nato nel 1934, Raciti è uno dei decani della pittura in Italia. Il suo è un percorso artistico che risale agli anni ’50, un arco temporale lungo quanto quello della rassegna artistica di Nova Milanese.

Considerato uno dei maestri del Simbolismo Astratto, Raciti ha esposto alla Biennale di Venezia, in diverse Quadriennali di Roma, al PAC di Milano, al MART di Rovereto, alla Permanente di Milano ed in altre importanti sedi istituzionali in Italia e all’estero, arrivando a contare circa centoventi personali. Sue opere sono inoltre conservate nelle prestigiose collezioni permanenti di importanti musei (Museo del Novecento e Gallerie d’Italia di Milano, MAMBO di Bologna e molti altri).

Una mostra dal titolo «Mario Raciti. La pittura ridefinisce la “realtà etica dell’uomo”», a cura del prof Massimo Bignardi, illustra il percorso dell’artista, con uno sguardo rivolto soprattutto alla più recente produzione.

Nelle sale della rinnovata Villa Vertua Masolo è presentata una selezione di opere tra il 1955 e il 2024. Dalle figurazioni emblematiche degli anni Sessanta, alle “Presenze-assenze” dei Settanta, alle “Mitologie” del decennio Ottanta, ai “Mistero”, dei Novanta, fino a lavori realizzati anche negli ultimi mesi.

Una delle opere, dal titolo “Una o due figure”, del 2018, viene acquisita nella Civica Raccolta Artistica, ampliando la collezione del Premio.
L’inaugurazione del 65esimo Bugatti – Segantini, con la premiazione dell’artista e l’apertura delle tre mostre che compongono la “prima fase” di questa edizione, è in programma sabato 8 giugno, alle ore 17,30.

Una novità di questa edizione è senz’altro il cambio di scenario. La mostra del premio alla carriera viene per la prima volta ospitata in Villa Vertua Masolo, riaperta ad aprile dopo un lungo cantiere e divenuta nuova sede della Civica raccolta artistica. Sarà così possibile mettere in rapporto le opere di Raciti con le opere della collezione del Premio, acquisite, anno dopo anno, dal 1959 al 2023.
Strumento per una visione più consapevole della mostra è poi una conferenza del prof Bignardi che illustra la lunga attività di Mario Raciti: a disposizione online, sul canale Youtube LAP.
Il Premio Bice Bugatti – Segantini, rassegna d’arte tra le più longeve di Lombardia e d’Italia, è come sempre organizzato dalla Libera Accademia di Pittura “Vittorio Viviani” con patrocinio e contributo del Comune di Nova Milanese e ha il supporto della Fondazione Rossi. La rassegna ha anche il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Brera, della Regione Lombardia e della Provincia di Monza e Brianza.

ALTRE MOSTRE ED INIZIATIVE TRA GIUGNO E SETTEMBRE
Il Bugatti – Segantini 2024 torna ad articolarsi in tre sedi espositive e nel programma sono comprese più mostre collaterali.
Nel mese di giugno, nella sede della LAP sarà allestita un’altra mostra dal titolo «CONTESTO. Aspetti del disegno a Milano tra gli anni Sessanta e Settanta», a cura di Massimo Bignardi e Veronica Zanardi, con opere di altri autori dello scenario lombardo, in un dialogo con Raciti. Mentre all’altro capo del parco Vertua, le sale di Villa Brivio ospiteranno la mostra “Dialogare con il colore”, ideata con l’associazione Color Coloris di Milano.
Un sentito appuntamento è poi la «Cena con l’Arte», che si svolgerà sabato 15 giugno. Serata conviviale nel cortile di Villa Brivio, cena collettiva caratterizzata da alcuni “ingredienti” dal 2016: commensali vestiti di bianco, cibo portato da casa, nessun rifiuto da lasciare. Durante la serata sarà possibile visitare le mostre. Connubio tra socialità ed arte, con una raccolta fondi solidale, che nell’ultima edizione ha visto partecipare oltre 400 persone.
Alla fine dell’estate, altre due mostre saranno parte del 65° Bugatti – Segantini per la “seconda fase” della rassegna: la Sezione progetti internazionali, gestita dalla Fondazione Rossi. A settembre Villa Brivio accoglierà la mostra “AFRICAN CONTEMPORARY ART. Miti, simboli e altri segni. Opere dalla collezione Mino Sorvillo”, in collaborazione con il Museo-FRaC di Baronissi, spazio di ricerca e promozione dell’arte contemporanea in provincia Salerno. Mentre tra settembre e ottobre, in collaborazione con l’associazione Building Bridges di Los Angeles, Villa Vertua ospiterà una personale del pittore statunitense Walter Erra Hubert.

MARIO RACITI, PREMIO ALLA CARRIERA: UN PROFILO
Il comitato scientifico del Premio Bugatti – Segantini composto da Giovanni Iovane (direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera), Franco Marrocco (docente di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Brera), Alessandro Savelli (direttore artistico della LAP), dopo avere preso in esame diverse ipotesi di artisti meritevoli insieme al prof Massimo Bignardi (curatore del Premio), ha deciso di assegnare a Mario Raciti il riconoscimento alla carriera per l’anno 2024.
Mario Raciti, nato a Milano nel 1934, è considerato uno dei maestri del Simbolismo Astratto della pittura del dopoguerra milanese. È sposato con la pittrice Mariangela De Maria, ha un figlio, vive e lavora a Milano.
Dopo gli studi in giurisprudenza e due anni di pratica legale, spinto da “una necessità potente”, decide di intraprendere la strada della pittura nonostante le profonde perplessità del padre. Sarà uno zio mercante a commissionargli i primi quadri ispirati a Filippo de Pisis e Angelo Del Bon. La lettura, la poesia, la scrittura ma anche la musica classica guidano la sua formazione fin dall’adolescenza.
Comincia a farsi notare alle prime mostre già dal 1951. Nel 1964 alla Galleria Il Canale di Venezia la sua prima personale. Nel ‘66 espone nella galleria “Studio Marconi”, uno dei luoghi di riferimento dell’arte italiana, in quegli anni frequentata tra gli altri Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Emilio Tadini, Gianfranco Pardi.
Antonio Mazzotta, collezionista e ideatore dell’omonima Fondazione, rimane folgorato dalle sue opere. Altri noti collezionisti lo includeranno tra le loro raccolte (Gianfranco Ferré, Carlo Jucker, il Gruppo Euromobil-fratelli Lucchetta, Domenico Talamoni e Giuseppe Merlini). Marco Valsecchi, storico critico d’arte si interessa fortemente al suo lavoro, come pure Roberto Sanesi e Alberico Sala.
Raciti ha esposto in circa centoventi personali in sedi istituzionali e accademiche, pubbliche e private, tra cui le principali gallerie d’arte.
Negli anni Duemila approda ad una pittura che, ponendo il problema di soluzioni controverse, ne forza le contraddizioni portando l’immagine a una dimensione drammatica quanto trasognata.

Sue opere sono conservate nelle collezioni permanenti del MART Museo di Rovereto, al Museo della Permanente di Milano, Villa Croce di Genova, Galleria d’Arte Moderna di Modena, CSAC di Parma, al Museo di Conegliano, al Museo di Maccagno, al Museo Civico di Vicenza, al Museo del Novecento e alle Gallerie d’Italia di Milano, al MAGA di Gallarate, alla Galleria d’Arte Moderna di Arezzo, al MAMBO di Bologna.
Nel 2023 viene pubblicato il Catalogo ragionata della sua opera dal 1950, curato da Sandro Parmiggiani ed edito da Skira.

ESTRATTI DI ANTOLOGIA CRITICA

Mario De Micheli, 1970
Ogni quadro di Raciti è un po’ come una carta geografica della memoria sensibile, come una topografia di “cari luoghi” esistenti e inesistenti ad un tempo, vissuti, vagheggiati, sognati […]

Giuseppe Marchiori, 1971
Il pittore rifiuta ogni esibizionismo di carattere pubblicitario, discostandosi così dagli esempi del costume moderno, dai metodi ben noti e sperimentati per la scalata al successo. Raciti ha preferito dipingere (e nel suo caso il verbo riacquista il suo pieno significato e il suo valore antico) […]

Marco Valsecchi, 1978
Una nota caratteristica del dipingere di Mario Raciti, raccolta e ripresa da critico a critico, è l’accento di favola delle sue solitarie immagini, che più dell’apparire concreto, cercherebbero una zona lirica in cui realizzarsi […]

Claudio Cerritelli, 2011
La soglia su cui aleggiano le attuali immagini di Raciti è quella inesauribile del bianco, luce rarefatta e instabile che accoglie materie di labile evidenza […]

Sandro Parmiggiani, 2023
Come è possibile non rendersi conto che Raciti ci ha consegnato brani straordinari di pittura, che nelle sue opere ci sono pulsazioni e fermentazioni, segni e accordi tonali che incantano, velature che sempre ci rimandano a qualcosa di sotterraneo, invitandoci a dischiudere le porte di un altrove, che magari se ne sta dentro di noi? […]

LA PITTURA RIDEFINISCE LA “REALTÀ ETICA DELL’UOMO” Mario Raciti in Villa Vertua Masolo

Uno stralcio dal testo del prof Massimo Bignardi dal catalogo della mostra:
“Quale sia la realtà senza tempo sulla quale la pittura ci induce ad affacciarci, non sempre lo sguardo riesce a cogliere. La pulsione del presente, il nostro esser immersi nel tempo liquido in cui viviamo, fanno sì che solo alcuni dipinti riescono a fermarsi sullo spessore della memoria, farsi, sosteneva Rothko, riconoscibile linguaggio «naturale quanto il canto e la parola». Quando ciò accade, lo è stato per me dopo l’incontro diretto con la pittura di Mario Raciti nel suo atelier a Milano, essa si fa orizzonte di inattese epifanie.
Uno spazio, quest’ultimo, non molto grande ma che l’avanzare delle tele dalle pareti, una sull’altra verso il centro, lo rimpiccioliscono maggiormente, disegnando strette traiettorie di transito che conducono al cavalletto. È uno spazio carico di una identità decantata nel tempo, che ci restituisce un’aura, ossia una riapparizione del ‘classico’, quindi di una condizione straordinaria e singolare, ove ciascuna opera si fa testimone dei propri anni, dei momenti vissuti dall’artista. […]
Un quadro, scriveva Proust a proposito dei dipinti di Gustave Moreau, «è una specie di apparizione d’un cantuccio d’un mondo misterioso, di cui conosciamo alcuni altri frammenti, che sono i quadri dello stesso artista».
Una definizione che calza perfettamente alla pittura di Raciti, che non ha mai mancato di farsi espressione della sua identità esistenziale, offrendoci motivi di riflessione che toccano le profonde corde dell’anima: lo è stato significativamente a partire dai lavori degli anni Sessanta, fino alle tele raccolte con il titolo Presenze-assenze degli anni Settanta, alle grandi superfici che accolgono i segni del Mistero, per giungere a quelle realizzate nei primi mesi di quest’anno concentrate sul tema Frammenti di danza. Frammenti, direi più che altro tracce di corpi impalpabili, lasciati liberi di fluire nell’intensità del bianco che dilaga sulla superfice, originando minimi scarti sostenuti da parvenze di ombre. Sono toni appena più scuri che non stanno a sostenere il volume, quanto a caricare di movimento e, dunque, di vita l’accecante ‘bianco’. Movimento da leggere quale metafora di un transito, di un accadere, cioè del desiderio di rendere presente l’avvenire e non l’astrazione del futuro, quello che Mario chiama «una speranza». […]”.

CONTESTO. ASPETTI DEL DISEGNO A MILANO TRA GLI ANNI 60 e 70
Nella sede LAP una collaterale con opere di 19 autori in dialogo con Raciti
Nella sede della Libera Accademia di Pittura, all’interno della Casa Arti e Mestieri, è allestita una mostra collaterale alla antologica di Mario Raciti. Dal titolo «CONTESTO. Aspetti del disegno a Milano tra gli anni Sessanta e Settanta», l’esposizione presenta opere di 20 autori dello scenario lombardo.
Insieme a un lavoro di Mario Raciti, vengono esposti disegni di: Rodolfo Aricò, Giorgio Bellandi, Maurizio Bottarelli, Giancarlo Cazzaniga, Luca Crippa, Sergio Dangelo, Enrico Della Torre, Agostino Ferrari, Attillo Forgioli, Ugo La Pietra, Pier Luigi Lavagnino, Ferruccio Marchetti, Claudio Olivieri, Giancarlo Ossola, Bepi Romagnoni, Ettore Sordini, Tino Vaglieri, Nanni Valentini, Angelo Verga.
L’impaginazione di questa mostra segue, in linea di massima, una traccia che si muove nel contesto artistico milanese tra i decenni Sessanta e Settanta, gli anni di affermazione di Mario Raciti – spiega Massimo Bignardi, curatore anche di questa collaterale – Il disegno è un esercizio dell’immaginario che, operando sull’estremo di una superficie luminosa, qual è il foglio di carta, tende ad esprimere l’essenziale, avviando in essa una relazione che tiene sempre sullo sfondo la necessità dell’artista di manifestarsi attraverso il segno. “Disegnare!” è l’esclamazione che Matisse lancia dai suoi innumerevoli scritti, richiamandosi al motto di Ingres, “il disegno è l’onestà dell’arte”».
«Milano è città protagonista in questi anni di fermento ideologico e creativo. In mostra i disegni di alcuni dei suoi artisti, capaci di intuire che il segno può anche non essere pensato ma, scaturire da sé, dettando imprevisti movimenti alla mano – ricorda Veronica Zanardi, curatrice dei Musei Civici di Viggiù, nel testo del piccolo catalogo della mostra – Questi anni, oltre ad avere apportato un’innovazione artistica di enorme valore, hanno lasciato in eredità una sensibilità per la ricerca, una disponibilità coraggiosa al cambiamento che è condizione obbligata al vivere dell’arte».

“DIALOGARE CON IL COLORE”. UN INCONTRO TRA ARTE E DESIGN Mostra collaterale con l’associazione Color Coloris in Villa Brivio

Nell’ambito della Sezione progetti internazionali e speciali del Premio Bugatti Segantini, curata dalla Fondazione Rossi, le sale di Villa Brivio sono lo scenario della mostra “Dialogare con il Colore”, progetto sviluppato dall’associazione Color Coloris.
L’esposizione e la conferenza di approfondimento (nella serata dell’11 giugno) sono un’occasione di incontro tra arte e design. Il progetto mette in evidenza la potenza creativa e predittiva del colore nella moda e nel design e la sinergia emotiva che si sviluppa attraverso l’accostamento con opere di Alessandro Savelli.
La mostra ha come tema generale ENIGMA. Un percorso ricco di colori e immagini d’ispirazione che si snoda nelle cinque sale della Villa.
I designer associati a Color Coloris hanno legami stretti e concreti con il mercato. IL COLORE CHE VERRÀ documenta l’evoluzione del colore “commerciale” per tre stagioni, attraverso immagini di moda e design che si ritrovano nelle vetrine del mondo.
Il percorso cromatico continua con il video “TIME – Past!/Future?”. Con il supporto dell’opera THE CIRCLE, da un progetto fotografico di Luca Locatelli, si evidenziano i nuovi orientamenti, le best practices e gli esperimenti per un’industria sostenibile.
Color Coloris è un’associazione è formata da esperti nello studio e nello sviluppo del colore nelle sue varie applicazioni (moda, design, arredamento, beauty…). Una ricerca continua. Il colore visto come strumento di identità e di stile.
Color Coloris partecipa ogni anno agli incontri internazionali di INTERCOLOR per discutere le nuove tendenze con esperti del colore provenienti da tutto il mondo.

BREVE STORIA DEL PREMIO BICE BUGATTI – GIOVANNI SEGANTINI Dall’estemporanea di pittura al premio alla carriera / 1959 – 2023
Era il 1959 quando Vittorio Viviani, fondatore della Libera Accademia di Pittura, e il sindaco di Nova Milanese Carlo Fedeli diedero vita al Premio “Bice Bugatti”, intitolato alla compagna del pittore divisionista Giovanni Segantini. Una iniziativa che entusiasmò

Gottardo Segantini, figlio della coppia.
LA FAMIGLIA BUGATTI
Bice e la famiglia Bugatti avevano radici novesi. Il padre di Bice nacque a Nova. Una famiglia di ebanisti, artisti e designer i Bugatti (basti ricordare la casa automobilistica Bugatti, fondata dal nipote di Bice, Ettore). Pare che dopo la tragica morte di Segantini nel 1899, Bice abitò a Nova per qualche tempo, nella cosiddetta Curtascia, cortile del centro storico, sostituito da moderni condomini.

INIZIATIVA ININTERROTTA DA SEI DECENNI Il Premio “Bice Bugatti” è la più antica iniziativa culturale di Nova Milanese. Non solo, si stratta di una delle manifestazioni artistiche più longeve e ininterrotte in Italia. Anno dopo anno, grazie alla sua costante organizzazione garantita dalla LAP, il Comune ha acquisito opere d’arte che sono andate a costituire un’ampia collezione civica, composta da quasi novanta tra pitture e sculture. Nelle prime edizioni il Premio “Bice Bugatti” era rivolto soprattutto ai più giovani ed era caratterizzato dalla prova estemporanea di pittura: gli artisti dovevano presentarsi il mattino con la tela bianca e realizzare un’opera in poche ore. Perciò nelle edizioni degli anni 60 a prevalere erano il paesaggio e scorci del paese.

OLTRE LA PITTURA, I CONCORSI COLLATERALI
Bice Bugatti e Giovanni Segantini
Durante il Premio lungo il Villoresi nel 1967

Al “Bice Bugatti”, venne affiancato dal 1964 il Premio “Giovanni Segantini”, inizialmente riservato ai migliori allievi della LAP ed altre scuole d’arte della zona. Poi venne il ’68: anche il “Bugatti”, come molti concorsi artistici, divenne bersaglio della contestazione giovanile. Criticata era proprio la formula estemporanea, che limitava le possibilità espressive. Quell’edizione venne sospesa e così il 1968 è l’unico anno in cui la mostra del Premio non si è svolta.
Dopo il ’68 la rassegna venne riorganizzata e i due premi, caratterizzati da diversi regolamenti. Si alternarono: il “Bice Bugatti”, negli anni dispari, divenne un concorso per inviti dedicato alla pittura e, dal 1989, aperto anche alla scultura e ad artisti internazionali; il “Giovanni Segantini”, negli anni pari, dopo avere perseverato per ancora un decennio con l’estemporanea, dagli anni 80 fu votato soltanto al Bianco e Nero e al Disegno.

Nel 2010 i due concorsi vennero unificati in un unico premio annuale Bice Bugatti – Segantini. Negli anni 80 e 90 la rassegna venne arricchita ancor più, con concorsi e riconoscimenti collaterali dedicati a specifiche tecniche: all’Acquerello e all’Incisione.

PREMIO ALLA CARRIERA, BRERA E PROGETTI INTERNAZIONALI
Dal 2009 è stata avviata anche una nuova apertura a collaborazioni con l’estero, in particolare l’America latina (ma non solo), grazie alla “Sezione Progetti Internazionali e speciali” organizzata dal Bice Bugatti Club.
Tre anni dopo, nel 2013, con l’avvio del patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Brera, il Premio Bugatti – Segantini si è trasformato in un premio alla carriera, assegnato ad artisti, italiani ed esteri, con ampio curriculum e chiara fama. Artisti scelti da un comitato scientifico a cui partecipano il direttore e professori di Brera.
Negli anni sono stati premiati col Bugatti – Segantini alla carriera: Italo Bressan, Concetto Pozzati, Arcangelo, Josè Rosabal, Agostino Ferrari, Franco Guerzoni, Renata Boero, Tomas Rajlich, Claudio Palmieri, Ugo La Pietra, Claudio Verna.

“RICOSTRUZIONE” DELLA COLLEZIONE E NUOVA SEDE IN VILLA VERTUA
Nel 2019, in occasione della 60esima edizione, negli spazi della Casa Arti e Mestieri (ex scuola del centro di Nova, struttura che ospitò le mostre dal ’59 al ’76) sono state riunite tutte le opere vincitrici, fino ad allora sparse negli uffici del municipio e in altri locali comunali. Inoltre è stato edito un catalogo ragionato con un saggio critico di Martina Corgnati. La collezione del Premio ha così finalmente acquisito una propria specificità. Una unità pur nella grande nella diversità di tecniche, stili, forme e materiali.
Infine, da aprile 2024, le opere sono state trasferite nella ristrutturata Villa Vertua Masolo, definitiva sede della Civica Raccolta Artistica di Nova Milanese.
Maggiori informazioni a questo LINK.

65° PREMIO BICE BUGATTI – GIOVANNI SEGANTINI programma dall’ 8 al 29 giugno 2024
INAUGURAZIONE sabato 8 giugno, ore 17,30
cortile di Villa Brivio (piazzetta Vertua Prinetti 4)
_______________________________________________________________________________________ MOSTRE
MARIO RACITI. La pittura ridefinisce CONTESTO. Aspetti del disegno a Milano la “realtà etica dell’uomo” tra gli anni Sessanta e Settanta VILLA VERTUA MASOLO SEDE LAP – CASA ARTI E MESTIERI via Garibaldi 1 piazza De Amicis 2 orari di apertura: orari di apertura: sabato, ore 15-19 sabato, ore 15-19
domenica, ore 10-12 e 15-19 domenica, ore 10-12 e 15-19

DIALOGARE CON IL COLORE
Color Coloris VILLA BRIVIO piazzetta Vertua Prinetti 4 orari di apertura:
da martedì a sabato, ore 9-18 domenica ore 10-12 e 15-19
_______________________________________________________________________________________
INIZIATIVE COLLATERALI
DIALOGARE CON IL COLORE. Conferenza dell’associazione Color Coloris martedì 11 giugno, ore 19, Villa Brivio
CENA CON L’ARTE. Evento conviviale con raccolta fondi solidale
Sabato 15 giugno, ore 19,30, cortile di Villa Brivio (annullato in caso di maltempo)
________________________________________________________________________________
APPROFONDIMENTI E VIDEO ONLINE
Canale Youtube LAP Libera Accademia di Pittura
Canali Facebook e Instagram del Premio, della LAP e della Fondazione Rossi

Condividi

Join the Conversation