Un ricordo di Eugenio Corti a 100 anni dalla nascita

Cento anni fa nasceva lo scrittore Eugenio Corti (21 gennaio 1921 – 4 febbraio 2014): sono diverse le iniziative in programma per Ares, la casa editrice con cui pubblicò nel...

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Cento anni fa nasceva lo scrittore Eugenio Corti (21 gennaio 1921 – 4 febbraio 2014): sono diverse le iniziative in programma per Ares, la casa editrice con cui pubblicò nel 1983 la grande saga del Cavallo rosso, il suo capolavoro, e che da allora ha pubblicato tutte le opere dello scrittore brianteo.

Eugenio Corti è un maestro fuori d’ogni gruppo o scuola. Con l’epopea del Cavallo rosso ha mostrato che anche la letteratura italiana può vantare il «passo lungo» di un Tolstoj o di un Dostoevskij. Le sue opere di narrativa sono, oltre al Cavallo rosso (giunto alla 34ª edizione e tradotto in otto lingue, tra cui il giapponese): I più non ritornano, Gli ultimi soldati del re, Il Medioevo e altri racconti e i «romanzi per immagini» Catone l’antico, La terra dell’indio e L’isola del Paradiso. I suoi saggi sono raccolti nel Fumo nel tempio; è inoltre autore della tragedia Processo e morte di Stalin. Postumi sono usciti: «Io ritornerò». Lettere dalla Russia 1942-1943, Il ricordo diventa poesia – Dai Diari (1940-1948) e «Voglio il tuo amore» – Lettere a Vanda 1947-1951. Alle opere di Corti è dedicato il volume intervista Parole scolpite (I giorni e l’opera di Eugenio Corti) di Paola Scaglione. Presenza di Eugenio Corti raccoglie i principali contributi critici internazionali sull’opera dello scrittore. Tutte le opere di Eugenio Corti sono pubblicate dalle Edizioni Ares.

In arrivo i «Diari di guerra». «Da che avevo lasciato il mio letto, avevo dormito seduto sui treni, sdraiato sopra e sotto le loro panchine, avevo dormito in cuccette tedesche in Polonia; in case russe; in baracche nei boschi; sui camion; all’aperto; sotto la tenda; nelle buche scavate nella terra; e solitamente sulla mia brandina rimasta al nemico in riva al Don. Avevo dormito poi in stalle, magari sullo sterco, ancora in case russe, e vaneggiavo una volta credendomi in Svizzera; sulla neve per tre notti avevo dormito. Poi le notti in Tcherchowo assediata sotto il tiro dei cannoni e dei mortai. Poi le notti sui pavimenti delle isbe, fuori della sacca, sul treno attrezzato, tra il fetore delle membra in cancrena, negli ospedali, sul treno ospedale. Ed eccomi di nuovo a casa. Avevo desiderato di vivere molto e molto avevo vissuto: il picchiettare dolce della pioggia sul telone dell’autocarro! Il brivido incessante nel corpo straziato dal freddo sulla neve e pareva di dover morire di spasimo! Eccomi di nuovo a casa. La vita passa. Io l’accettavo con mano larga. Ciascuno è spinto dalla sua Provvidenza…».

[Eugenio Corti, dai Diari, 3 marzo 1943].

In primavera usciranno per Ares gli inediti Diari di guerra e di pace (a cura di Vanda Corti): un’opera che getta nuova luce sul cantiere profondo della scrittura di Corti. Stilati dallo scrittore nel corso del secondo conflitto mondiale e subito dopo, raccolti in diciassette quaderni conservati dalla moglie Vanda e ora proposti nella loro integralità, questi diari coprono un arco temporale che va dal 18 novembre 1940 al 22 novembre 1949. C’è l’esperienza terribile che un giovane uomo ha fatto della guerra: gli ideali alla partenza, il viaggio interminabile, il fronte del Don, il martirio della ritirata. E, dopo l’8 settembre, la fuga verso sud e la battaglia insieme agli Alleati per combattere i tedeschi sul fronte adriatico. E contengono la genesi della sua vocazione di scrittore e la sua maturazione umana, il passaggio dall’idealità giovanile alla serietà dell’impegno di chi è passato attraverso il fuoco.

Ciclo di incontri: si parte giovedì 21 gennaio alle 21

Nel corso del 2021 verrà proposta sui Social della casa editrice una serie di presentazioni per riscoprire i singoli libri di Corti: il ciclo di incontri è a cura di Dario Romano, giovane studioso dell’opera cortiana. Si partirà proprio il giorno dell’anniversario, giovedì 21 gennaio alle ore 21 con una diretta sulla pagina Facebook Ares: interverranno l’editore Cesare Cavalleri, e Paola Scaglione, studiosa e biografa di Eugenio Corti.

Il ricordo di Cesare Cavalleri: «Sono stato, nel 1983, il primo editore del Cavallo rosso, che da allora non ha smesso di galoppare fino alla trentaquattresima edizione. Perché tanti lettori, tante traduzioni, persino in Giappone? La risposta è semplice: Il cavallo rosso è un vero romanzo, un romanzo vero. La letteratura italiana del Novecento, così ricca di grandi poeti, è invece povera di romanzieri. Rassegnati da anni (da decenni, ormai) a considerare romanzi certe brevi storie sull’adolescenza dell’autore, o piccoli episodi (evenemenziali) intorno ai quali costruire qualcosa che giustifichi le 160 o 192 pagine in corpo 12, insomma, a considerare romanzi certi racconti che restano panna anche se energicamente montata, finalmente leggiamo un vero romanzo, vero per le dimensioni esatte della storia che racconta, vero per il linguaggio vittoriosamente semplice dopo il corpo a corpo dello scrittore con le parole per farle aderire esattamente al pensiero. Ma Il cavallo rosso è anche un romanzo vero perché affronta con umiltà, ma senza complessi, la verità: la verità della storia, la verità della vita».

«Opera omnia» di Eugenio Corti in e-book. Entro la fine del 2021 Ares renderà disponibile in e-book l’intera opera di Eugenio Corti. Per adesso si possono trovare in edizione digitale: Il cavallo rosso, I più non ritornano, Processo e morte di Stalin, Catone l’antico, «Voglio il tuo amore» – Lettere a Vanda 1947-1951, «Io ritornerò». Lettere dalla Russia 1942-1943.

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