Putin: grazie italiani per avvicinare la Russia alla UE

di Alberto Comuzzi – C’è una convergenza d’interessi chiara tra Trump e Putin: avere un’Europa debole, meglio ancora se inesistente, in modo da trattare bilateralmente con ogni Stato...

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di Alberto Comuzzi – C’è una convergenza d’interessi chiara tra Trump e Putin: avere un’Europa debole, meglio ancora se inesistente, in modo da trattare bilateralmente con ogni Stato del Vecchio Continente.

C’è una convergenza d’interessi altrettanto chiara da parte dei Paesi che fanno parte dell’Unione europea: restare coesi per trattare, con maggior forza, con entrambi i giganti Usa e Russia.

C’è poi una terza opportunità, la più limpida e conveniente per tutti: riconoscere che l’Europa (dal Portogallo alla Russia) e gli Stati Uniti sono una cosa sola. I valori fondanti del giudeo-cristianesimo sono alla base del fortunato sviluppo dei popoli occidentali.

La Russia – nonostante i devastanti settant’anni di comunismo con il tentativo di eliminare il senso religioso – è permeata dei principi dell’Ortodossia. Gli Stati Uniti – nonostante le leggi discriminatorie a vantaggio dei wasp (white anglo-saxon protestant, bianchi di origine anglosassone e di religione e cultura protestante) – sono intrisi di etica luterana e calvinista.

C’è insomma una naturale convergenza di stili di comportamento e una sostanziale condivisione di valori che, aldilà delle ricche tradizioni locali (soprattutto nei Paesi europei, Russia compresa), rendono assolutamente plausibile un avvicinamento tra Stati Uniti ed Europa. La Russia, anche geograficamente, è Europa e i suoi 145 milioni di abitanti vivono, dal 1989, anno della caduta del muro di Berlino, le stesse contraddizioni e “pesi” che gravano sulle società dei Paesi occidentali.

Che differenza c’è nello stile di vita tra un moscovita, un newyorkese, un berlinese, un londinese o un milanese? La Russia è ricca di materie prime che potrebbero assicurare, in poco tempo, un’impennata delle economie dei Paesi dell’Europa occidentale. La Russia è anche il Paese con il territorio più vasto al mondo.

Riusciamo ad immaginare che cosa significherebbe per la stabilità dell’intero pianeta un accordo di collaborazione tra Russia, Usa e Ue? Noi europei abbiamo compreso che cosa significhino 75 anni di pace.

Chi ha responsabilità di governo deve ora lavorare perché si stronchi sul nascere quella cultura di egemonia di un Paese su di un altro che tante sciagure e lutti ha provocato in passato. Trump e Putin hanno tutto l’interesse ad andare d’accordo, badando eventualmente a ciò che accade ad Oriente. La Cina sta colonizzando l’Africa e i valori di cui è portatrice divergono da quelli giudeo-cristiani che sono alla base del modo di pensare e di vivere di noi occidentali.

In proposito risuonano ancora attuali (e profetiche) le parole pronunciate da san Giovanni Paolo II, lunedì 13 Gennaio 2003, nella Sala Regia del Palazzo Apostolico, nel corso del tradizionale ricevimento degli ambasciatori accreditati presso la S. Sede.

«L’Europa di oggi, contemporaneamente unita e allargata, ha saputo abbattere i muri che la sfiguravano», disse in quell’occasione il Papa. «Si è impegnata nell’elaborazione e nella costruzione di una realtà capace di coniugare unità e diversità, sovranità nazionale e azione comune, progresso economico e giustizia sociale.

Questa Europa nuova porta in sé i valori che hanno fecondato, per due millenni, un’arte di pensare e di vivere di cui il mondo intero ha beneficiato. Fra questi valori, il cristianesimo occupa un posto privilegiato avendo dato origine a un umanesimo che ha impregnato la sua storia e le sue istituzioni (…).

Un’Europa che rinnegasse il proprio passato, che negasse il fatto religioso e non tenesse in conto alcuna dimensione spirituale, risulterebbe fortemente sminuita di fronte al progetto ambizioso che mobilita le sue energie: costruire l’Europa di tutti».

Nelle sue dieci ore romane, Putin ha trovato il modo di ringraziare l’Italia per lo sforzo che sta compiendo nel riavvicinare il suo Paese all’Unione europea e, implicitamente, agli Stati Uniti. Tra le notizie diffuse per documentare e commentare l’evento questa ci pare la più significativa.

È fondamentale che i “Grandi” della Terra si parlino e il dialogo dovrebbe essere più facile tra coloro che, come Trump e Putin, hanno comuni denominatori culturali.

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