La storia di Monza, da accampamento militare romano a protagonista della cultura longobarda

Monza non è soltanto bella, ma anche ricca di storia. Dall’epoca celtica fino alla dominazione longobarda, la città lombarda ha fatto da sfondo a battaglie epiche e conquiste...

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Monza non è soltanto bella, ma anche ricca di storia. Dall’epoca celtica fino alla dominazione longobarda, la città lombarda ha fatto da sfondo a battaglie epiche e conquiste gloriose.

Scopri chi sono stati gli antichi abitanti di Monza e come si è evoluta la città nel tempo:

Le origini

I reperti storici più antichi ritrovati a Monza e provincia sono databili all’età del Bronzo. Si tratta di vasellame, armi, monili e corredi funerari, tutti conservati oggi ai Musei Civici della città.

In origine, la zona era abitata dai Celti Insubri, gli stessi che avevano fondato Mediolanum, l’attuale Milano. Di questa civiltà antica abbiamo poche testimonianze scritte, ma i ritrovamenti archeologici fanno pensare che la loro società fosse oligarchica, cioè che il potere fosse in mano a poche persone di prestigio. Secondo Plinio il Vecchio, gli Insubri erano dediti all’agricoltura e alla pastorizia, in più sappiamo che allevavano maiali.

Nel 228 a.C., ai tempi in cui la lex Flaminia assegnò a Roma alcuni dei territori sottratti ai Galli Senoni, gli Insubri si unirono ad una coalizione con altri popoli celtici per tentare di porre fine al dominio romano. In realtà, vennero sconfitti dai consoli Emilio Papo e Regolo a Campo Regio.

Nel 222 a. C., gli Insubri subirono un’altra devastante sconfitta per mano dei Romani, durante la famosa battaglia di Clastidium (l’attuale Casteggio). Dopo poco tempo, i Romani conquistarono Mediolanum.

Nel 194 a.C., gli Insubri si rassegnarono a stringere alleanza con i Romani. Fu così che iniziò il processo di romanizzazione di tutte le terre da loro possedute, inclusa Monza.

L’età romana e il dominio di Mediolanum

In epoca romana la città di Monza, chiamata Modicia, dipendeva dalla vicina Mediolanum,

un importante centro commerciale. Sappiamo il nome della città romana grazie ad un importante reperto archeologico, un piccolo altare forse dedicato ad Ercole.

Di Modicia abbiamo poche testimonianze però, grazie ai ritrovamenti archeologici, sappiamo che la zona centrale della città si trovava sulle sponde del Lambro, nei pressi dell’attuale Duomo. Qui i giovani dell’epoca si riunivano per comizi politici, attività sportive ma anche un gioco chiamato alea, amato persino da Augusto. Si tratta di un antenato dell’attuale backgammon. C’era anche un ponte, chiamato “di Arena”, forse perché accanto ad una zona dove venivano praticate attività sportive.

Il periodo paleocristiano e l’epoca longobarda

Dopo la deposizione dell’ultimo imperatore romano, Flavio Romolo Augusto, ad opera di Flavio Odoacre, la zona di Monza, così come tutta l’Italia, viene abitata da diverse popolazioni. Prima arrivarono gli Eruli, il popolo di Odoacre, poi gli Ostrogoti, il cui re Teodorico sceglie proprio Monza come residenza.

Nel 553 la penisola viene conquistata dai bizantini, ma per poco tempo: nel 568 arrivano i Longobardi, che conquistano gran parte del territorio italiano. Fu proprio in questo periodo che Monza, ora chiamata Modoetia, assunse un ruolo importante nel territorio.

Nel 590, la regina Teodolinda sposò Agilulfo, duca di Torino, e scelse Monza come residenza estiva, facendosi costruire un opulento palazzo.

Vicino alla residenza estiva della coppia reale sorse la basilica di San Giovanni Battista. Si dice che la regina abbia visto in sogno una colomba che le ordinò di far costruire una chiesa in quel luogo. Teodolinda e la basilica di Monza giocarono un ruolo chiave nel convertire il popolo longobardo al cristianesimo.

L’epoca carolingia e la fine dell’Alto Medioevo

Nel 774, subentrò Carlo Magno e, negli anni successivi, Monza entrò a far parte del Regno d’Italia. La corona ferrea di Carlo Magno, utilizzata per incoronare i re d’Italia, è ancor oggi conservata a Monza, nel Duomo. La leggenda vuole che la corona fosse realizzata con uno dei chiodi con cui venne crocifisso Gesù, quindi è considerata una reliquia dalla Chiesa.

All’X secolo risale il Glossario di Monza, una delle testimonianze storiche più antiche della lingua romanza. Si tratta di una specie di dizionario comprendente 65 lemmi in lingua romanza, a fianco dei quali c’è la traduzione in greco bizantino.

Le parole in lingua romanza ricordano i dialetti del Nord Italia, mentre alcune di quelle in greco ricordano il griko parlato in Salento ed il grecanico della Calabria.

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