Distribuzione del mercato dei quotidiani in Italia: cartaceo in declino, digitale stabile

Come affermato dall’AGCOM nel suo osservatorio sulle comunicazioni del 2024, la crisi dell’editoria continua a manifestarsi nei primi nove mesi del 2024. Secondo i dati raccolti dall’agenzia, per...

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Come affermato dall’AGCOM nel suo osservatorio sulle comunicazioni del 2024, la crisi dell’editoria continua a manifestarsi nei primi nove mesi del 2024. Secondo i dati raccolti dall’agenzia, per quanto riguarda la vendita di tutti i quotidiani, sono stati venduti circa 1,29 milioni di copie nell’arco dei primi nove mesi del 2024. Il dato risulta in calo del 9,4% rispetto all’anno precedente e del 30% rispetto allo stesso periodo del 2020. Tuttavia, i numeri non sono uguali per tutte le testate, di seguito una fotografia dello stato del mercato dell’informazione.

Testate nazionali e locali a confronto

La prima distinzione messa in luce è una differente decrescita tra informazione nazionale e locale. Per quanto riguarda le vendite di testate nazionali, si è registrata una riduzione inferiore delle vendite rispetto a quelle dei giornali locali: per quelle nazionali, rispetto al 2023, si registra un -9,2%, mentre per quelle locali si registra un -9,8%. Una tendenza che non riguarda solo il biennio 2023-2024, ma che è ormai coerente con quanto visto dal 2020 ad oggi. Le copie cartacee vendute ammontano a circa 1,10 milioni all’anno, ridotte del 9,4% rispetto al 2023.

Stato delle vendite delle copie digitali

Nonostante la vendita dei giornali in formato digitale resti un fenomeno di nicchia, con circa 190.000 copie vendute, rispetto alla vendita del cartaceo, lo stato di questo mercato sembra essere molto più stabile ed equilibrato tra le testate.

Giornali come il ‘Corriere della Sera’, ‘Il Sole 24 Ore’, ‘La Repubblica’, ‘Il Fatto Quotidiano’ e ‘La Stampa’ occupano poco meno del 60% delle copie digitali vendute complessivamente. Una percentuale bassissima se si prende in considerazione il peso che le stesse testate hanno nel mercato cartaceo.

Le vendite annuali di copie digitali sono stabili rispetto al 2023, e registrano un aumento del 10% rispetto al 2020, confermando una certa attenzione all’innovazione da parte dei consumatori di notizie.

L’inversione di questo trend nel mercato digitale, rispetto ai numeri dell’intero settore, è legata principalmente alle tendenze di consumo dei giovani e alla semplificazione dei processi informativi offerti dalle nuove tecnologie ai professionisti. Questo interesse si riflette sia nell’investimento delle testate alla conversione al digitale delle proprie notizie, che nella nascita di servizi di edicola digitale, che consentono di accedere a numerose testate giornalistiche con un solo strumento velocizzando l’accesso alle informazioni e alla gestione degli abbonamenti. Il successo del digitale, analizzando i numeri, deve quindi essere letto come risultato della crescente richiesta di versatilità nel reperimento delle notizie.

Tuttavia, è importante sottolineare come i numeri in crescita del digitale siano dovuti all’impatto positivo sulle principali testate nazionali e sulle riviste tecniche di settore per professionisti, mentre le categorie di testate a diffusione regionale, quotidiani di informazioni economica e sportiva, hanno in realtà registrato una riduzione delle vendite giornaliere in copia digitale di circa il 15%.

Distribuzione delle vendite per i gruppi editoriali

Secondo la fonte AGCOM, la distribuzione delle vendite descritte sia per il cartaceo che per il digitale è tutt’altro che uniforme, con alcuni player di settore decisamente più forti sul mercato rispetto ad altri.

  • Gruppo Cairo/RCS (include ‘Corriere della Sera’ e ‘Gazzetta dello Sport’) rappresenta il 19,1% del mercato.

  • GEDI (circa sei testate tra cui ‘La Repubblica’ e ‘La Stampa’) rappresenta una fetta consistente con il 14,7%.

  • Caltagirone Editore (‘Il Messaggero’, ‘Il Mattino’ e altre tre testate) occupa il 9,2%.

  • Monfrif Group (co ‘QN-Quotidiano Nazionale’, ‘Il Resto del Carlino’, ‘Il Giorno’, ‘La Nazione’) detiene il 7,8%.

  • ‘Il Sole 24 Ore’ si attesta sul 4,7%.

  • Nord-est Multimedia (con ‘Il Mattino di Padova’, ‘La Tribuna di Treviso’, ‘La Nuova di Venezia e Mestre’, ‘Il Corriere delle Alpi’, ‘Il Messaggero Veneto’, ‘Il Piccolo’) è al 4,6%.

  • Amodei (‘Corriere dello sport’ e ‘Tuttosport’) rappresentano il 4,5% del mercato.

  • Gruppo Tosinvest (con ‘Il Giornale’, ‘Libero’ e ‘Il Tempo’) è al 4%.

In particolare, il ‘Corriere della Sera’ risulta essere la principale testata, con il 13,1% del mercato e 62,5 milioni di copie, una cifra superiore alla somma delle vendite di ‘La Repubblica’ e ‘La Stampa’. Dato che lo rende il principale player del mercato, seguito da ‘La Repubblica’ con il 7,1%, ‘La Gazzetta dello Sport’ con il 5,9% e ‘La Stampa’ con il 4,9%.

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