MONZA – Sull’ipotesi di destinare le case popolari ai richiedenti asilo è scoppiata oggi una polemica che ha visto contrapposti i partiti di maggioranza in Regione Lombardia.
La proposta sul tavolo era partita dalla Prefettura di Monza e Brianza che aveva richiesto alla Regione la disponibilità degli alloggi sfitti in capo all’Aler Lombardia. La proposta sembrava avesse avuto il via libera anche dall’assessore regionale alla Casa, Paolo Franco, che milita nel partito di Giorgia Meloni. Da qui la polemica. L’assessore Franco ha poi smentito il tutto, parlando di “fraintendimento”. Nel frattempo però erano partiti gli strali degli alleati a Palazzo Lombardia, in primo luogo i leghisti. Il capogruppo del Carroccio, Alessandro Corbetta, ha affermato che “prima di tutto si devono rispettare le regole per l’assegnazione delle case popolari. Ci sono graduatorie con famiglie bisognose che hanno partecipato a bandi e da anni sono in attesa di un alloggio”.
“I dati – ha proseguito Corbetta – sono chiari e purtroppo fanno riflettere: in Lombardia ci sono migliaia di richieste di alloggio popolare. Anche per questo non è giusto dare priorità a chi ha appena messo piede nel nostro Paese, a discapito oltretutto di chi, in modo corretto e legittimo, è in graduatoria e da anni attende di poter entrare in una casa. Il nostro dovere come Regione Lombardia è di trovare una soluzione rapida per queste persone, non per altri”.
A chiudere la vicenda ci ha pensato un altro “fratello d’Italia”, l’assessore Romano La Russa, dichiarando che “Non c’è spazio per un’accoglienza emergenziale dei richiedenti asilo nelle case Aler. Come Regione la nostra priorità è dare riscontro alle famiglie lombarde in attesa di un alloggio popolare”.



Join the Conversation