Stefano Bruno Galli: “Le offese gratuite e i subdoli inganni di Gori”

“Quando il gioco si fa duro, cadono le maschere. L’attacco scomposto e inaccettabile mosso da Gori all’indirizzo di Attilio Fontana fa cadere la maschera del politico che ai...

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Quando il gioco si fa duro, cadono le maschere. L’attacco scomposto e inaccettabile mosso da Gori all’indirizzo di Attilio Fontana fa cadere la maschera del politico che ai contenuti preferisce gli insulti da bar. “Inconsistente, disarmante, si vergognano di lui, lo tengono nascosto”, così sul “Corriere” di oggi il candidato del Pd. Eh già. Anche se il sindaco – ormai fantasma – di Bergamo fa di tutto per non farsi associare al partito di Renzi, non c’è dubbio che ne sia il candidato. Attento com’è alla comunicazione e preoccupato del declino del suo ex-principe di Firenze e del Partito democratico, Gori rimuove con rigore maniacale e ossessivo ogni possibile associazione tra lui e l’ex-premier. Fino ad arrivare a omettere ogni prova fotografica dell’incontro che ha avuto il 14 gennaio scorso al Teatro Franco Parenti di Milano con Matteo Renzi, Carlo Calenda e Beppe Sala. Abbracci indesiderati, quanto meno quelli del primo. Tant’è vero che cercando una foto di quell’incontro sulla sua pagina Facebook – sulla quale viene registrato, con pedanteria certosina, ogni singolo minuto della giornata di Gori – non se ne trova traccia.

È pertanto evidente come sia quest’ultimo – cioè Giorgio Gori – a vergognarsi del suo segretario e del suo partito: di quel Partito democratico che lo ha fatto eleggere sindaco di Bergamo (all’epoca le foto con Renzi si sprecavano, se le faceva fare e le pubblicava!) e che lo ha voluto candidare alla presidenza della regione, senza peraltro passare dalle primarie. Gori si vergogna di Renzi e si vergogna del Pd. Questo è il punto. E così il suo messaggio diventa ingannevole, una solenne presa per i fondelli per il grande popolo lombardo, che non si merita affatto di essere preso in giro in questo modo.
Dipingendosi come l’uomo solo al comando, la verginella senza partiti, evita di dire, anzi omette di ricordare ai cittadini che, semmai – e sottolineo il se – dovesse governare (il cielo non voglia!), ricomparirebbe come d’incanto tutto l’apparato del Partito democratico e affini. Gli elettori dovrebbero esserne pienamente consapevoli. Giù la maschera, è una “fiction”, cioè un’autentica, subdola e ingannevole finzione: dietro il candidato da Mulino Bianco, si cela Matteo Renzi e il suo Partito democratico. Francamente, di queste anime belle – che pigliano in giro i cittadini onesti – ne ho piene le balle!

Al contrario, Attilio Fontana è uomo di territorio, capace amministratore, serio e pragmatico. Per 5 anni sindaco di Induno Olona, per 10 anni sindaco di Varese, presidente del Consiglio regionale lombardo e presidente di Anci Lombardia, coraggiosamente non esitò a mobilitare tutti i sindaci lombardi – che consegnarono la fascia tricolore al prefetto – contro l’allora governo di centrodestra per i tagli alle autonomie locali: Attilio Fontana sarà il vero sindaco di tutti i Lombardi! E adesso gira a testa alta con tutti i suoi alleati, e così fanno loro, orgogliosi della sua storia tutta lombarda di sindaco capace e attento, di uomo delle istituzioni impeccabile. Senza risparmiarsi né vergognarsi di nulla (perché mai?), Fontana incontra i lombardi fiero della coalizione di centrodestra che lo ha voluto candidato governatore. La sua coalizione, senza nascondersi, lo accompagna in ogni angolo della Lombardia, fiera del suo candidato, del lavoro fatto fino a oggi e di quello – mi auguro con tutto il cuore – che continuerà a fare nell’interesse del grande popolo lombardo anche dal 4 marzo in poi. Con Fontana sai quello che voti. Al lavoro!” (Stefano Bruno Galli – coordinatore Lista Civica Fontana Presidente – post FB del 14/02/2018) 

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