Il sorriso della mamma vive nel cuore di ogni uomo

La Festa della Mamma è una ricorrenza diffusa in tutto il mondo. In Italia fu promossa, per la prima volta, nel 1957 da don Otello Migliosi, un sacerdote...

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La Festa della Mamma è una ricorrenza diffusa in tutto il mondo. In Italia fu promossa, per la prima volta, nel 1957 da don Otello Migliosi, un sacerdote del borgo di Tordibetto, che dista 3 chilometri da Assisi.

Tradizionalmente la festa è celebrata la seconda domenica di Maggio. Il suo significato è onorare il dono della maternità mettendo in luce l’importanza e il ruolo che la madre assume all’interno della famiglia, cellula vitale di qualsiasi società.

Oggi, le donne, hanno conquistato molti diritti, ma sembrano faticare molto di più rispetto al passato. Essere donna e madre è sempre più complesso perché, oltre ai diritti conquistati (che sono molteplici), ad esse si sono aggiunti altri doveri.

È vero i papà, rispetto a vent’anni fa, sono molto più presenti nell’educazione dei figli, ma essere presenti a volte non basta. Occorre comprendere l’interscambiabilità dei ruoli che rende mamma e papà, genitori ugualmente impegnati.

Le mamme, si trovano a dover gestire più ruoli contemporaneamente: la maternità, la professionalità, l’amore del e per il partner, anche se questi molteplici aspetti dalla società non sempre vengono riconosciuti.

In ogni ambito dalla donna ci si aspetta sempre molto: ci si attende la cura dei figli, l’efficienza nel lavoro (comprese le faccende domestiche), la tenerezza nei confronti del marito, fidanzato o compagno. Quest’ultimo aspetto, stando alla confessione di moltissime donne, con il passare del tempo si logora. Così dentro il rapporto di coppia quello che dovrebbe risultare un cardine della vita a due finisce per essere vissuto come un dovere, assumendo, in taluni casi, i connotati di un vero e proprio obbligo.

Allora qual è il ritratto autentico della mamma? Dopo avere generato un figlio – in genere quando si è ancora giovani – comincia la dura scuola dell’essere madre; una scuola che non si apprende dai libri, ma che è frutto di esperienza vissuta, giorno dopo giorno, nella letizia, ma anche nelle inevitabili difficoltà (e in qualche caso in drammatiche difficoltà) che crescere un figlio porta inevitabilmente con sé. Il ruolo di madre è un unicum fatto di tanta gioia, ma anche di tanta pena.

Che cosa avranno provato le tante mamme nel salutare i figli in partenza per il fronte? Significherà pure qualcosa se tanti soldati morenti invocano la mamma nell’atto d’esalare l’ultimo respiro? E la Madre di Gesù, sotto la croce del Figlio, che spasmi del cuore avrà sofferto? Non esiste una mamma migliore di un’altra. Per ogni essere vivente la mamma più bella è la propria, sempre.

Ogni madre è una donna con caratteristiche ed equilibri peculiari, non esiste una mamma migliore di un’altra; la vera differenza, forse, è nel sorriso o la sicurezza che ogni donna/madre sa regalare al proprio figlio anche quando vorrebbe piangere.

Il sorriso della mamma, questo, sì, è il ricordo che accompagna e sostiene nella vita milioni di esseri umani ed è anche ciò che le rende uniche. (Donatella Salambat)

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