Fuorisalone: da non perdere l’Asia Design Pavilion

Espositori, sponsor e partner della prima edizione di “Asia Design Pavilion” hanno presentato oggi al Megawatt Court di via Watt 15 a Milano il loro progetto dedicato al...

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Espositori, sponsor e partner della prima edizione di “Asia Design Pavilion” hanno presentato oggi al Megawatt Court di via Watt 15 a Milano il loro progetto dedicato al design asiatico. La piattaforma, già definita “la grande novità del Fuorisalone 2018” nasce per valorizzare la scena creativa asiatica e per consolidare il dialogo tra Oriente ed Occidente. Un grande ponte fra due culture foriero di grande opportunità economiche per i designer e per le aziende.

asia design pavilion

L’Asia Design Pavilion spazia dal Medio all’Estremo Oriente: Cina, Giappone, Thailandia, Cambogia, India, Corea, Singapore , Turchia, Iran e Qatar sono i paesi che saranno rappresentati da designer, studi e organizzazioni di design che hanno scelto il Fuorisalone per presentarsi su un palcoscenico globale. “Si tratta dell’unica esposizione di Design orientale in Italia e in Europa – ha affermato in conferenza stampa Annamaria Salinari, ideatrice dell’evento – con 18 designer selezionati per promuovere i loro brand. Ma il progetto non dura una settimana: proseguirà nel tempo con altre iniziative e che avrà anche l’obiettivo di “lanciare” nuovi artisti emergenti. Il prossimo anno potrà contare anche sull’organizzazione di eventi anche in altri quartieri di Milano, come Brera o Tortona.

L’area “Food” del padiglione è curata da Andrea Calvo, di Oriental Milano (www.orientalmilano.com) , concept-store che si propone di raccontare l’Asia attraverso cibi e bevande. Andrea Calvo ha parlato di una “nuova cultura del food asiatico, non giapponese, cinese o taiwanese ma “tutti insieme miscelando le proprie peculiarità in un progetto di ampio respiro”.”Nella nostra cucina qui all’Asia Design Pavilion – ha aggiunto Calvo – stanno lavorando insieme un cuoco cinese e uno giapponese, non hanno ancora litigato ma anzi collaborano in armonia perché la vera cultura del cibo è anche questo”. L’ambizione dichiarata non è quella di occidentalizzare l’oriente ma al contrario tentare di orientalizzare l’occidente e in particolare la nostra cara e vecchia Europa.

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