Tartarughe abbandonate, l’emergenza continua

Nel giro di pochi giorni 3 ritrovamenti di tartarughe abbandonate. Per due di loro non c’è stato nulla da fare, date la condizioni disperate, mentre un’altra è stata...

3196 0
3196 0

Nel giro di pochi giorni 3 ritrovamenti di tartarughe abbandonate. Per due di loro non c’è stato nulla da fare, date la condizioni disperate, mentre un’altra è stata tratta in salvo dai volontari dell’ENPA di Monza e Brianza.

Sabato 13 maggio arriva all’ENPA una prima richiesta d’aiuto: in centro Monza, su una piccola sponda del fiume Lambro, in forte piena in quel momento, viene notata una grossa tartaruga in evidente difficoltà. Sul posto si recano due volontarie ENPA con un retino allungabile e grazie all’aiuto dei passanti l’animale viene tratto in salvo. È in buono stato di salute ma presenta un foro nella parte inferiore del becco, probabilmente provocato da un amo da pesca. Per lei il destino ha in serbo un lieto fine: Stella (nome scelto da una bimba sul posto del recupero) vive ora in una nuova casa insieme ad altre quattro tartarughe che condividono una storia simile.

Poche ore dopo, arriva al rifugio di Monza, recuperata nel parco Increa di Brugherio (MB), una grossa tartaruga, molto probabilmente investita. Presenta una estesa frattura del carapace e, purtroppo, muore nel giro di pochissimo tempo per la gravità delle ferite riportate.

L’ultimo recupero risale alla serata di lunedì 22 maggio: alla sede ENPA arriva una chiamata dei vigili di Nova Milanese (MB), che hanno recuperato una tartaruga ferita vicino dei campi di via Favaron. Anche per lei la sorte è segnata: presenta gravi ferite, molto probabilmente dovute a una falciatrice, e muore poco dopo il suo arrivo.

ENPA di Monza e Brianza intende stigmatizzare l’abbandono, che purtroppo sembra essere diventato una prassi, di questi animali quando sono ormai troppo cresciuti, un gesto che può portare a drammatiche conseguenze sia all’ambiente sia agli animali stessi, che molto spesso muoiono nei modi più terribili e tra mille sofferenze.

Condividi

Join the Conversation